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Il decreto sicurezza non spalanca le porte all’immigrazione clandestina

Il ministro della Giustizia commenta le novità introdotte con il nuovo dl sicurezza e annuncia: Entro il 2020 tutto il processo civile in digitale.

Il decreto sicurezza non spalanca le porte all’immigrazione clandestina

«Entro il 2020 tutto il processo civile, dal primo grado alla Cassazione, sarà digitale, mentre è già stata avviata la digitalizzazione del processo penale». Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, intervistato a Radio anch’io. «Confidiamo nella possibilità che la digitalizzazione faccia arrivare presto i frutti delle nuove tecnologie per migliorare i tempi e l’efficienza della giustizia», ha aggiunto.

Il guardasigilli affronta poi il tema dei telefonini in carcere, per il quale, con il decreto sicurezza, è stato previsto un apposito reato. Un «fenomeno diffuso che si è aggravato» di fronte al quale «è importante porre un freno», ha spiegato. «Ci sono anche casi che riguardano detenuti appartenenti alla criminalità organizzata – ha osservato Bonafede – e serve interrompere qualsiasi possibilità di comunicazione con l’esterno. Per questo l’intervento riguarda anche i detenuti al 41 bis». A chi gli chiede se questa nuova misura possa scatenare nuove rivolte nei penitenziari, Bonafede risponde: «Non dobbiamo scrivere le leggi in base alle rivolte, lo Stato fa il suo dovere e l’Amministrazione penitenziaria si muove per la sicurezza nelle carceri. Quello dei telefonini è un fenomeno grave, è giusto che lo Stato intervenga». Quanto ai 1.761 cellulari trovati in carcere in questi primi 9 mesi del 2020, il Guardasigilli ha rilevato che «nella maggior parte dei casi si tratta di telefonini individuati dalla Polizia penitenziaria prima che arrivassero nelle mani dei detenuti».

«Di fronte a fatti di violenza soprattutto nei locali o nei luoghi della movida l’approccio del Governo è stato di tolleranza zero», ha ribadito il ministro parlando del “Daspo” antirisse contenuto nel decreto sicurezza. «Il decreto non spalanca le porte all’immigrazione clandestina» piuttosto, «oltre a recepire le osservazioni del presidente Mattarella», cerca di «individuare elementi di miglioramento affinché lo Stato possa monitorare e conoscere la situazione di ogni persona che si trova sul territorio italiano: in questo modo aumenta la sicurezza». Il Guardasigilli definisce inoltre «critiche infondate» quelle mosse al M5s che aveva approvato nel primo governo Conte i decreti Salvini: «Nel primo anno abbiamo visto chiari segnali di difficile applicazione di quei decreti – sottolinea Bonafede – gli immigrati arrivavano in Italia ma non erano monitorati dallo Stato».

Fonte: Il Dubbio

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