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Vaccini in farmacia, il 12 ottobre farmacisti e Mmg al tavolo tecnico con la Regione

Lazio Medici e farmacisti incontrano le Regione Lazio per organizzare la dispensazione delle vaccinazioni antinfluenzali alla popolazione attiva

Vaccini in farmacia, il 12 ottobre farmacisti e Mmg al tavolo tecnico con la Regione

È previsto per lunedì 12 ottobre il tavolo tecnico con la Regione Lazio, a cui partecipano medici e farmacisti, per organizzare la dispensazione della vaccinazione antinfluenzale alla fascia di popolazione attiva, cioè a coloro che vorranno acquistare il vaccino privatamente non rientrando negli aventi diritto, fermo restando che prima vanno vaccinate le fasce a rischio. Lo ha annunciato Marco Cossolo nel corso della trasmissione Uno Mattina a cui è intervenuto per portare la voce delle farmacie nel dibattito sulla difficile reperibilità dei vaccini per l’acquisto privato. E proprio oggi nel corso della seduta straordinaria del Consiglio Regionale, l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato,relazionando sulle misure e gli interventi per prevenire una seconda ondata di contagi da Covid e sulla copertura vaccinale dell’influenza stagionale, ha ventilato l’ipotesi di «rivedere norme nazionali che risalgono al 1930 che dividono a canne d’organo le responsabilità».

Cossolo: organizzeremo modalità di dispensazione delle vaccinazioni

Cossolo ha sottolineato la correttezza delle procedure che prevedono che prima vengano vaccinate le fasce aventi diritto alla gratuità e solo dopo le fasce di popolazione attiva, che possono, quindi, attendere. E ha aggiunto che «nella fattispecie del Lazio lunedì ci sarà un tavolo tecnico in cui organizzeremo le modalità di dispensazione delle vaccinazioni antinfluenzali per chi non ha diritto alla gratuità. La Regione Lazio ha messo a disposizione 100mila dosi, un numero assolutamente importante e tra la fine ottobre e la metà novembre, saranno disponibili per queste fasce». Rispetto alle finalità dell’incontro, Andrea Cicconetti, consigliere di Federfarma Lazio esprime «massima fiducia nel presidente nazionale di Federfarma a rappresentarci in questo tavolo». E aggiunge: «La sua convocazione al tavolo tecnico dà un respiro nazionale al dibattito sulle vaccinazioni pertanto è fondato che si confrontino i rappresentanti nazionali dei farmacisti e dei medici. Con l’ordinanza sulla possibilità di vaccinare nelle farmacie, il Lazio è precursore su una scelta importante che ha aperto una breccia ed è corretto che il confronto tra gli interlocutori sia in chiave nazionale e non solo regionale».

D’Amato: rivedere leggi nazionali del 1930

«La Regione si sta anche sforzando per far arrivare 100 mila dosi, a partire dal prossimo 15 ottobre, nelle farmacie, con modalità di consegna di 20 mila dosi a settimana con un prezzo uniforme e consentendo i requisiti di sicurezza – ha detto l’assessore D’Amato, nel corso della seduta straordinaria del Consiglio Regionale, relazionando sulle misure e gli interventi per prevenire una seconda ondata di contagi da Covid e sulla copertura vaccinale dell’influenza stagionale. – Occorre una risposta straordinaria e l’unità di tutto il sistema, forse bisognerebbe rivedere norme nazionali che risalgono al 1930 che dividono a canne d’organo le responsabilità. Vogliamo costruire una rete vasta, che oggi risponde a obiettivi di vaccinare all’influenza stagionale ma che domani riguarderà il futuro vaccino antiCovid».

Mmg: ampliare offerta vaccinale. Faremo le nostre proposte

L’incontro era stato ventilato già nella giornata di ieri al termine dell’incontro tra il presidente dell’Ordine dei medici di Roma Antonio Magi, il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, con l’assessore alla salute della Regione Lazio, Alessio D’amato, dichiarandosi in “accordo con la Regione sulla necessità di ampliare l’offerta tutelando operatori e cittadini”. Dal canto loro la proposta è di mettere a disposizione studi dei pediatri di libera scelta, dei medici di medicina generale e dei centri vaccinali, le strutture dei medici di continuità assistenziale, i poliambulatori territoriali e gli ospedali. «Per aumentare ulteriormente l’offerta vaccinale – afferma Magi – e ad integrazione di quanto già detto assieme all’assessore D’Amato abbiamo valutato l’esistenza di altre possibili soluzioni in aggiunta alle Uscar in modo da garantire la sicurezza agli operatori sanitari ed evitare disservizi alla popolazione».

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