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Periti. La pandemia non distingue i codici Ateco

Esposito, testo in vigore, e i professionisti sono lasciati fuori

Periti. La pandemia non distingue i codici Ateco

La nuova ondata della pandemia “non distingue i codici Ateco, ma colpisce indiscriminatamente tutti i settori economici compreso il comparto libero-professionale: opere di progettazione, direzione lavori e collaudi, infatti, hanno sopportato una forte frenata ovunque, al di là dei colori assegnati alle regioni e quindi delle chiusure previste secondo l’indice del contagio”, però “questo non ci ha impedito di continuare ad assicurare quel presidio per moltissime attività essenziali: basti pensare al lavoro incessante dei periti industriali con specializzazione elettronica, termotecnica o meccanica impegnati nella progettazione dei nuovi padiglioni ospedalieri, all’attività dei nostri iscritti impegnati come responsabili della sicurezza oppure a tutti coloro che operano per mettere a frutto le disposizioni relative ai ‘bonus’ fiscali dove i periti industriali sono in prima linea per tutte quelle attività tecniche propedeutiche ad ottenere gli incentivi”. E’ lo sfogo del presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali Giovanni Esposito in merito al decreto Ristori che, puntualizza, “è in vigore, ma lascia fuori i liberi professionisti”, una “esclusione”, incalza, cui “purtroppo siamo abituati, ma che risulta ancora più grave, perché sembra che il Legislatore si dimentichi come i liberi professionisti siano già fuori da tutte quelle tutele riservate al lavoro dipendente (cassa integrazione e divieti di licenziamenti), pur svolgendo attività essenziali di raccordo tra istituzioni e cittadini”, chiude il numero uno dell’Ordine.

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