Avvocati, commercialisti, notai, consulenti del lavoro: ecco come cambiano gli esami di abilitazione a causa del Coronavirus
Ecco come il virus ha modificato i percorsi di esame per tutte le categorie professionali: tra prove scritte e orali a distanza, spunta anche l’interrogazione in presenza (ma a numero chiuso)
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Effetto pandemia sulle abilitazioni dei professionisti. Almeno per quelle categorie che devono ancora svolgere lo scritto dell’esame di Stato e che lo vedono slittare a tempi si spera migliori dal punto di vista epidemiologico: dagli avvocati ai notai, dai geometri ai periti industriali (e agrari) agli agrotecnici.
Per chi ha davanti a sé solo l’orale, invece, giunge in supporto la tecnologia e la prova si farà, in parte, da remoto. Pensiamo ad esempio agli avvocati e ai notai che hanno beneficiato della proroga contenuta nel decreto Ristori-bis, per le vecchie sessioni.
L’articolo 25 del Dl 149 elimina, infatti, il riferimento al 30 settembre 2020, a sua volta posto dal decreto Rilancio di maggio, come data ultima per lo svolgimento dell’orale in forma telematica per l’accesso alla professione forense o notarile. In un quadro emergenziale che ha visto il Dpcm del 3 novembre sospendere tutte le prove di abilitazione «a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica».
La situazione resta, tuttavia, confusa, soprattutto perché proprio per lo stratificarsi di varie norme, ora gli aspiranti professionisti sono divisi in tre fasce. Tre sono infatti le diverse situazioni: esami del tutto bloccati (accade, appunto, per gli scritti); esami orali in modalità telematica, ma con candidato e presidente di commissione in presenza; prova unica orale tutta a distanza.
1 – Gli stop
Le prime, in ordine di tempo, a pagarne il conto sono le otto categorie (perito agrario e perito agrario laureato, perito industriale e perito industriale laureato, geometra e geometra laureato, agrotecnico ed agrotecnico laureato) che avevano appena avuto comunicazione delle sedi in cui si i candidati sarebbero dovuti recare il 19 e il 20 novembre per lo svolgimento degli scritti. E che li hanno invece visti rinviare a data da destinarsi. Come confermato da una recente ordinanza del ministero dell’Istruzione.
Stessa sorte è toccata anche agli aspiranti avvocati e notai per le prove scritte 2020. Con due distinti provvedimenti, infatti, il ministero della Giustizia ha reso nota la volontà di posticipare gli esami di dicembre. Il nuovo appuntamento è per il 18 dicembre, data in cui usciranno nuove comunicazioni sulla «Gazzetta Ufficiale», sia per il concorso notarile da 300 posti che per quello degli avvocati. Anche se per quest’ultimo si può già ipotizzare che ci si stia traghettando verso la primavera. Secondo il decreto di rinvio, infatti, c’è tempo fino al 12 febbraio 2021 per le iscrizioni e fino al 16 marzo per conoscere le misure di sicurezza relative alle prove. Tempi lunghi quindi, che se non altro serviranno per “imbarcare” anche i candidati respinti nella precedente sessione che stanno svolgendo gli orali con ritardo. Non fa breccia per ora l’ipotesi di eliminare in via straordinaria il passaggio degli scritti e di riconvertire l’esame ad un unico orale, come avviene per altre 14 categorie.
2 – Gli orali “a metà”
L’altra situazione è quella creata appunto dal Dl Ristori-bis e riguarda solo avvocati e notai. Il decreto è intervenuto per “salvare” il completamento degli orali relativi al 2019 che erano in svolgimento, peraltro con qualche difficoltà legata alla pandemia. Non tutte le commissioni infatti erano a pieno regime per alcuni commissari colpiti dal Covid o in isolamento. Il decreto ha prorogato la possibilità di svolgere gli orali con le modalità indicate già nel dl Rilancio. Da remoto ma non per tutti: candidato, presidente della commissione e segretario, infatti, devono essere presenti nella sede d’esame.
3 – Gli orali a distanza
È il gruppo più folto, costituito da 16 categorie professionali. Per le quali sono intervenuti già nella prima ondata decreti che hanno trasformato le due sessioni di abilitazione 2020 in una prova unica orale a distanza (per tutti) su tutte le materie d’esame. La partenza il 16 novembre, con i consulenti del lavoro, e si prosegue dal 23 novembre con le altre professioni, tra cui i commercialisti, gli architetti e gli ingegneri.
Nel gruppo anche le professioni sanitarie (psicologi, farmacisti e odontoiatri) che in futuro non dovranno più svolgere l’esame. Ma solo quando il Ddl sulla laurea abilitante, ora in Parlamento, sarà legge.
Tratto da Il Sole 24 ore
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