Aiga: no alla riduzione dei compensi per i professionisti che si occupano di crisi d’impresa.
De Angelis, “Siamo molto preoccupati, come giovani avvocati, del quadro normativo che si sta delineando in queste ore.
L’Associazione Italiana Giovani Avvocati, esprime grande preoccupazione per le informazioni che stanno circolando in queste ore rispetto ai possibili interventi che il Governo sta elaborando in tema di riduzione dei compensi ai professionisti che si occupano di crisi d’impresa, da applicarsi già dalla pubblicazione del prossimo DL ristori.
In particolare, afferma il Presidente dell’Aiga, Avv. Antonio De Angelis, “Siamo molto preoccupati, come giovani avvocati, del quadro normativo che si sta delineando in queste ore. Se dovessero essere veritiere le indiscrezioni circolate in merito alla decisione del Governo di ridurre i compensi ai professionisti che si occupano di gestione della crisi d’impresa, ci troveremmo di fronte ad una delle scelte più ingiuste e sperequate di questo Governo. Non si capisce, infatti, come sia possibile, da un lato, sostenere economicamente tutte le categorie professionali attraverso la dazione di somme stanziate a titolo di welfare e, dall’altro, danneggiare in modo così evidente il duro lavoro svolto dai professionisti che si occupano di impresa, proprio in un momento come quello attuale, in cui le stesse, più che mai, hanno bisogno di figure qualificate al loro fianco”.
“Ridurre i compensi dei professionisti”, continua il responsabile dell’Ufficio Legislativo Aiga, avv. Anna Lops, “significa non solo continuare a danneggiare, senza colpo ferire, una categoria già fortemente sacrificata dal fermo della Giustizia e dalla generalizzata crisi economica, ma anche sminuire il duro lavoro svolto dai professionisti che per adempiere al loro incarico, al fianco delle Istituzioni, spesso rischiano con la loro stessa vita. Una riduzione del loro compenso produrrebbe effetti nefasti sia per la categoria sia per le stesse imprese che, a lungo termine, ne pagherebbero gli effetti”.
L’Aiga, pertanto, auspica un ripensamento del Governo, e al contempo che lo stesso modifichi con urgenza tutta la disciplina della liquidazione dei compensi per il patrocinio a spese dello Stato, prevedendo forme di pagamento immediato che consentano una rapida immissione di liquidità in favore dell’Avvocatura.
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