SUBITO L’AMMORTIZZATORE SOCIALE PER LE PARTITE IVA
I professionisti sono tra i più colpiti dalla crisi pandemica
«Dall’esame dei lavori parlamentari sulla legge di bilancio rileviamo come la proposta di introdurre un ammortizzatore sociale per i professionisti in partita iva iscritti alla gestione separata dell’Inps sia stata avanzata in tre emendamenti, dichiarati ammissibili e inseriti tra i cosiddetti “segnalati”. In tutti e tre i casi viene fatto proprio dai parlamentari firmatari un modello di ammortizzatore sociale (denominato Iscro) che si ispira alla proposta di ddl sul lavoro autonomo recentemente approvata all’unanimità dalle parti sociali in sede Cnel».
Lo sottolineano in una nota congiunta Confprofessioni, Acta, Cna Professioni, Confassociazioni e Confcommercio Professioni, dichiarando che «il testo degli emendamenti è conforme alla proposta condivisa in seno alla Consulta del lavoro autonomo del Cnel, con l’intento di allargare le tutele ai lavoratori autonomi professionali in partita iva».
«L’approvazione della proposta di riforma al vaglio del Parlamento» continuano le Associazioni «consentirebbe di ridurre il grave deficit di garanzie sociali che colpisce i lavoratori autonomi ogni qual volta si trovano a dover fronteggiare cali significativi degli incarichi o la perdita delle commesse e sarebbe un segnale di grande attenzione nei confronti del mondo del lavoro autonomo e professionale».
«Si aggiunga che i professionisti – in particolare, come sancito dalla generalità degli studi e delle ricerche, giovani e donne – sono i soggetti più colpiti dagli effetti della crisi pandemica. Si presenta quindi l’occasione» conclude la nota «di iniziare a intraprendere un percorso che parta da questo primo intervento per ragionare insieme su una riforma coerente con l’esigenza di offrire con rapidità ed efficienza a una platea ampia e diffusa di professionisti l’accesso ad ammortizzatori sociali volti a fronteggiare situazioni straordinarie in momenti drammatici come quello che stiamo vivendo. Auspichiamo pertanto che Parlamento e Governo, anche attraverso l’approvazione della proposta in esame, si facciano carico delle grandi difficoltà dei lavoratori autonomi del nostro Paese».
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