Accordo Ue-Regno Unito, cosa cambia dal 1° gennaio 2021
I negoziatori britannici e dell'Unione Europea hanno concluso un accordo di libero scambio di ampio respiro alla vigilia di Natale dopo dieci mesi di serrati negoziati, scontri e rimpalli.
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La Gran Bretagna ha salutato l’accordo come una rottura netta con l’Ue che consentirà a Londra di fissare la propria agenda, mentre il blocco ha accolto con favore un “buon deal” che permetterà ai 27 Stati membri di andare avanti.
La palla ora passa dalla Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo, infine da tutti i 27 Governi dell’Unione europea. Oltre Manica, invece, deve essere ratificato dall’esecutivo britannico nel corso della seduta straordinaria a Westminster in agenda per il 30 dicembre. In ogni caso, dal 1° gennaio, si applicheranno le disposizioni concordate nell’intesa in via provvisoria fino al 28 febbraio 2021.
Nella prima intervista rilasciata dopo il raggiungimento dell’accordo post-Brexit con l’Ue, il primo ministro britannico, Boris Johnson, ha detto che per i cittadini del Regno unito sono in arrivo “grandi cambiamenti” e che il paese dovrà unirsi per coglierli. Ma ha dovuto anchre ammettere che “forse (l’accordo) non è andato fin dove avremmo voluto” sul tema dei servizi finanziari. Un accenno al fatto che, alla fine della transizione (il 31 dicembre) banche e assicurazioni britanniche non avranno un accesso automatico ai mercati dell’Unione europrea come avrebbero voluto, ma dovranno avere regole di governance robuste come quelle applicate nell’Ue.
Dunque, molto sarà diverso una volta che la Gran Bretagna avrà completato il suo viaggio fuori dall’Ue, dal suo mercato unico e dall’unione doganale. La Commissione europea ha pubblicato il testo completo dell’accordo commerciale, un documento monstre di ben 1.246 pagine che milanofinanza.it ha raccolto. I laburisti l’hanno definito “fragile”, mentre i conservatori più euroscettici minacciano di fare guerriglia sui dettagli. Ecco in sintesi cosa cambierà.
Niente dazi doganali
L’Ue offre al suo ex Stato membro un accesso al suo mercato di 450 milioni di consumatori senza dazi doganali o quote su tutte le merci che rispettano le regole di origine appropriate. Si evita così un’interruzione nelle catene di produzione, ma il Regno Unito dovrà rispettare standard precisi.
Più controlli nel commercio di merci
A differenza di quanto avvenuto finora, le merci che si spostano tra la Gran Bretagna e l’Ue saranno soggette a controlli doganali, normativi e di sicurezza, che porteranno a requisiti più burocratici. L’Irlanda, il paese dell’Ue più colpito dalla Brexit, ha stimato a settembre che le dichiarazioni di importazione ed esportazione potrebbero aumentare di 12 volte fino a raggiungere i 20 milioni l’anno.
Level playing field
Le aziende d’oltremanica dovranno rispettare un certo numero di regole in termini di ambiente, diritto del lavoro e fiscalità per evitare qualsiasi dumping. Ci sarà una revisione dopo quattro anni per garantire che le condizioni di parità funzionino. Questa questione ha quasi fatto deragliare i colloqui quando la Gran Bretagna ha accusato l’Ue di introdurre una nuova richiesta che avrebbe dato al blocco il diritto unilaterale di imporre tariffe alla Gran Bretagna se si fosse ritenuto che si fosse allontanata troppo dalle regole di concorrenza leale.
L’accordo significa che ora entrambe le parti hanno il diritto di impugnare l’altra attraverso un meccanismo di arbitrato se si ritiene che qualsiasi divergenza normativa abbia provocato una questione di competitività. Sostiene anche che se tali meccanismi vengono utilizzati troppo spesso e troppo a lungo, può innescare una rinegoziazione delle parti pertinenti del trattato.
Fine della libera circolazione delle persone
Mentre l’Ue e il Regno Unito hanno deciso di eludere i visti per soggiorni di breve durata, l’attuale libera circolazione delle persone finirà e da gennaio servirà il passaporto per viaggiare oltre i confini e per i soggiorni fino a tre mesi. Ciò significa che i cittadini dell’Ue che si recano nel Regno Unito e viceversa saranno soggetti a controlli di frontiera più estesi. Il diritto dei cittadini dell’Ue di vivere e lavorare nel Regno Unito, così come la capacità dei cittadini britannici di fare lo stesso in Europa, diminuirà. Persino i passaporti per animali da compagnia non saranno più riconosciuti automaticamente.
No all’Erasmus
La Gran Bretagna esce dal programma Erasmus di scambi fra studenti europei. Invece, il Regno Unito potrà continuare a partecipare al programma scientifico di ricerca Horizon Europe, al programma Euratom e a quello spaziale Copernicus.
Condivisione di informazioni sulla sicurezza
Ci sono cambiamenti significativi nel modo in cui la Gran Bretagna e l’Ue condivideranno i dati di sicurezza, polizia e intelligence. Il Regno Unito non parteciperà più a Europol o Eurojust e perderà l’accesso al Sistema d’informazione Schengen, sebbene ci siano modi per condividere i dati dei passeggeri, delle impronte digitali, del Dna e dei veicoli.
Trasporti
Si garantisce la continuità dei collegamenti aerei, stradali, ferroviari e marittimi. Le disposizioni permetteranno che la concorrenza tra operatori sia esercitata in condizioni di parità “in modo che i diritti dei passeggeri, dei lavoratori e la sicurezza dei trasporti non ne siano compromessi. Per il trasporto su strada, il cabotaggio sarà ridotto sebbene gli autotrasportatori che trasportano carichi tra l’Ue e il Regno Unito possano operare senza limiti e vi siano pieni diritti di transito.
Modifiche alle quote di pesce
Il pieno accesso reciproco alle acque di pesca termina dopo un periodo di transizione di 5 anni e mezzo a partire dal 2021. Entrambe le parti hanno concordato che il 25% dei diritti di pesca delle imbarcazioni dell’Ue nelle acque britanniche sarà trasferito alla flotta peschereccia del Regno Unito, durante quel periodo. Successivamente, ci saranno colloqui annuali per stabilire la quantità di imbarcazioni dell’Ue che possono pescare nelle acque britanniche e viceversa. Entrambe le parti hanno dovuto scendere a compromessi, ma alla fine della transizione la Gran Bretagna avrà il pieno controllo delle proprie acque e l’accesso a esse.
Servizi finanziari
Dal 1 ° gennaio, i gruppi di servizi finanziari con sede nel Regno Unito perdono l’accesso automatico al mercato unico dell’Ue. Il nuovo accesso al mercato deve essere negoziato al di fuori dell’accordo commerciale in specifici accordi. Le parti concorderanno entro marzo 2021 un memorandum d’intesa sulla cooperazione normativa nei servizi finanziari.
Disposizioni separate per l’energia e il clima
La Gran Bretagna non parteciperà più al mercato interno dell’energia dell’Ue né farà parte del sistema di scambio di quote di emissioni del blocco. Il governo britannico istituirà un sistema di scambio di quote di emissioni nazionali (Uk ETS) dal 1° gennaio.
Aiuti di Stato
L’accordo pone fine al regime Ue degli aiuti di Stato e consente a Londra di introdurre un proprio sistema di sussidi. Altra importante concessione dell’Ue. Tuttavia, il Regno Unito dovrà garantire che il suo regime di sussidi rispetti i principi chiave stabiliti nel trattato. L’accordo consente, inoltre, a entrambe le parti di adottare misure correttive se ci sono prove che non siano stati rispettati i principi condivisi.
Costi di roaming
Gli Stati membri dell’Ue hanno accettato di ridurre le tariffe di roaming per le connessioni mobili e i dati all’interno del loro mercato unico, un requisito legale per gli operatori di telefonia mobile che non si applicherà più alla Gran Bretagna dall’inizio del 2021. Se le società di telecomunicazioni dovessero introdurre tali tariffe, come nel caso della Svizzera, i cittadini che passano dall’Ue al Regno Unito dovranno disattivare il loro roaming dati o sostenere tariffe più elevate.
Controversie
Nel caso Ue e Regno Unito non dovessero rispettare il trattato, a garantire la corretta applicazione e interpretazione dell’accordo ci sarà un Consiglio congiunto, una sorta di meccanismo di risoluzione delle controversie. (riproduzione riservata)
© Milano Finanza
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