Periti industriali, bene Draghi su innovazione e autonomi

“Innovazione, digitalizzazione, transizione ecologia, formazione e attenzione al lavoro autonomo” costituiscono “i punti chiave per lo sviluppo del Paese, e sui quali la categoria dei periti industriali è impegnata da tempo ed è pronta da subito a collaborare”. Lo dice all’ANSA il presidente del Consiglio nazionale dei periti industriali Giovanni Esposito, commentando le parole del premier Mario Draghi, oggi, al Senato, accogliendo, poi, “con grande favore” l’attenzione riservata dal capo del governo al tema della formazione tecnica, fondamentale per “un Paese nel quale la cultura tecnica e tecnologia è centrale non solo nei processi di sviluppo economico, ma anche in quelli di cambiamento sociale.

Nelle sue dichiarazioni – aggiunge – il presidente Draghi ha ricordato come nel quinquennio 2019-23 sia stimato un fabbisogno di figure nell’area digitale e ambientale pari a circa 3 milioni. Ecco perché – dice il vertice dell’Ordine dei professionisti – secondo i periti industriali, per evitare il rischio di bruciare tali nuove opportunità, è fondamentale investire su un modello formativo terziario in ambito tecnico ingegneristico, in grado di coniugare saperi pratici a una solida base teorica di riferimento”, con “il coinvolgimento di tutti gli attori interessati: Istituzioni, mondo accademico e imprenditoriale dovranno lavorare insieme per progettare soluzioni coerenti con i bisogni della domanda di formazione”, conclude Esposito.