Cos’è lo scudo penale per i medici che somministrano i vaccini
Un modo per tutelare i medici da denunce e contenziosi.
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Il governo potrebbe presto valutare lo scudo penale per i medici impegnati nella campagna vaccinale contro il Covid.
Una “clausola” che serve a proteggere da eventuali responsabilità penali gli operatori sanitari che somministrano i sieri, ai quali presto si aggiungeranno dentisti e odontoiatri, specializzandi, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta.
Lo scudo penale, inoltre, potrebbe spingere molti medici volontari, pensionati e liberi professionisti, a partecipare alla compagna, con il positivo effetto di velocizzare la tabella di marcia vaccinale.
Il Ministro Speranza ha assicurato che l’immunità penale del personale medico sarà presto oggetto di apposita trattazione nelle sedi opportune. Intanto la proposta ha ottenuto il consenso unanime delle autorità politiche nazionali e locali.
Tra i termini giuridici “prestati” al mondo della sanità c’è il tanto discusso scudo penale, del quale si torna a parlare riguardo alla somministrazione dei vaccini.
Medici e specializzandi di tutta Italia chiedono che il governo approvi – con urgenza – una norma che, relativamente all’inoculazione dei sieri, possa salvaguardarli da eventuali accertamenti della magistratura e indagini investigative ed evitare che chi esegue la vaccinazione possa, a seguito di una denuncia, essere iscritto nel registro degli indagati.
Ciò potrebbe apparire assurdo, ma è quanto accaduto in Sicilia e in Campania dopo il decesso di alcune persone che avevano ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca.
I rischi penali in capo ai medici potrebbero avere un doppio effetto nefasto:
creare o acuire la diffidenza sociale nei confronti della vaccinazione e degli operatori sanitari;
spingere professionisti e specializzandi a negare la propria disponibilità alla somministrazione dei sieri.
Lo scudo penale è un argomento non procrastinabile, e il Ministro della Salute ha assicurato che potrebbe entrare all’ordine del giorno del governo oggi stesso.
La protesta dei medici ha assunto una voce istituzionale attraverso le parole di Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri.
Con un comunicato stampa datato 14 marzo 2021, Anelli invita il Parlamento ad intervenire per tutelare la posizione legale dei medici e, conseguentemente, garantire il prosieguo della campagna vaccinale.
Molti medici – spiega il presidente della Fnomceo – “non si sentono al sicuro” poiché minacciati dal rischio di denunce penali e battaglie legali; e il quadro potrebbe peggiorare a causa del crescente scetticismo nei confronti del vaccino AstraZeneca (nonostante il legame di causa-effetto tra somministrazione e alcune morti sospette sia ancora da provare).
“Alla straordinarietà del contesto bisogna rispondere con un provvedimento straordinario e urgente, che, in tempi rapidi, restituisca la necessaria serenità ai professionisti e garantisca la vaccinazione ai cittadini” – recita il comunicato – “esimendo i medici dalla responsabilità penale di carattere colposo.”
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