COSA PREVEDE IL DL SOSTEGNI
Confprofessioni: dal Governo Draghi prova di equità
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Positivo il commento del presidente Stella al via libera del provvedimento in Consiglio dei ministri. Eliminati tutti i limiti che avevamo segnalato a Governo e Parlamento. Dubbi sulla copertura finanziaria per l’esonero contributivo
«A distanza di un anno, anche i professionisti e lavoratori autonomi potranno accedere ai contributi a fondo perduto introdotti con il decreto Sostegni. Ci siamo battuti in tutte le sedi politiche e istituzionali per far valere il diritto dei liberi professionisti, al pari delle altre attività economiche, a veder riconosciute le perdite subite a causa della pandemia e finalmente le nostre richieste sono state accolte». Così il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, commenta il via libera al decreto Sostegni, varato oggi dal Consiglio dei ministri.
«In una fase economica così allarmante il Governo Draghi riesce a dare prova di equità e coesione sociale per assicurare a tutti i soggetti economici, indipendentemente dalla forma giuridica, parità di trattamento», continua Stella. «A più riprese avevamo segnalato i limiti dei codici Ateco per il calcolo delle indennità e ora la scelta di abbandonare quel tortuoso percorso, come pure la decisione di calcolare il calo di fatturato rispetto all’anno precedente e non al mese precedente, come previsto dal decreto Cura Italia, rispondono alle nostre istanze».
«Permane invece qualche dubbio in merito alla dotazione finanziaria di ulteriori 1,5 miliardi di euro per l’esonero contributivo, che potrebbe non essere sufficiente a coprire le attuali esigenze della platea dei professionisti iscritti alle Casse di previdenza privata», afferma il presidente di Confprofessioni. «Infine, resta ancora da capire se anche i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata dell’Inps che percepiranno l’Iscro saranno esonerati dai nuovi contributi previsti dalla legge di Bilancio 2021».
Cosa prevede
Sì alla cancellazione di vecchie cartelle, ma solo con un reddito Irpef che non superi i 30mila euro. La misura riguarderà le cartelle fino al 2011, mentre inizialmente avrebbe dovuto coprire il periodo 2000-2015.
Fino al 2015, è la mediazione raggiunta in Cdm, la cancellazione dovrebbe essere legata alla riforma per l’efficientamento del sistema della riscossione chiesta da Carroccio e Fi. L’accordo prevede anche un successivo provvedimento per mettere a regime il problema dei crediti di difficile esigibilità: stando a quanto riportato da Radiocor, si rinvia a un decreto – fatto di concerto con il direttore dell’Agenzia delle Entrate – per rendere più efficiente il sistema della riscossione, definendo modalità e criteri atti a rivedere il meccanismo di stralcio dei debiti per inesigibilità. “Il ministro dell’Economia e delle Finanze, entro 60 giorni dall’entrata in vigore del presente decreto, presenta al Parlamento per le conseguenti deliberazioni una relazione contenente i criteri per procedere alla revisione del meccanismo di controllo e di discarico dei crediti non riscossi”, si legge nel testo.
Le partite Iva che dimostreranno di aver subito nell’anno 2020 delle perdite superiori al 30% del fatturato dichiarato nel 2019 dovrebbero avere il diritto di accedere eventualmente alla definizione agevolata per gli anni di imposta 2017 e 2018. Nel dl Sostegni si dovrebbero prevedere ristori dal 20% al 60% delle perdite per tutte quelle attività con un fatturato fino a 10 milioni di euro (si va da un minimo di 1000 euro fino ad arrivare alla soglia massima di 150mila euro). Per calcolare tali perdite dovrebbe essere valutato il fatturato medio mensile del 2020 rispetto a quello dell’anno precedente l’arrivo della pandemia: “Il contributo a fondo perduto spetta a condizione che l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 sia inferiore almeno del 30% rispetto all’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2019”.
Il dl Sostegni prevede non solo la sospensione fino al 30 aprile dei versamenti fiscali e degli avvisi esecutivi ma anche la proroga di 12 mesi del termine per le notifiche e di 24 mesi per quello della prescrizione. Sarà concesso più tempo pure per saldare le rate della Rottamazione ter e del saldo e stralcio: i versamenti saltati nel corso del 2020 dovranno essere saldati entro luglio 2021 e quelli previsti fino a luglio di quest’anno dovranno essere pagati entro il 30 novembre. L’Agenzia delle entrate inoltre metterà a disposizione dei cittadini la dichiarazione precompilata il 10 maggio, anziché il 30 aprile, con lo slittamento dei termini delle certificazioni uniche a fine marzo.
Il decreto Sostegni stanzia complessivamente 1,7 miliardi per il settore turistico messo in ginocchio: si stanziano 700 milioni per il fondo “Montagna”, 900 milioni per i lavoratori stagionali, gli autonomi del turismo e i termali, 100 milioni per le fiere. In più al settore viene destinata anche una quota parte del maxi Fondo da 200 milioni per le imprese della ristorazione nei centri storici e la ristorazione specializzata per eventi privati e quota parte dei 10 miliardi assegnati al Fondo perduto.
Un miliardo e mezzo di euro per sovvenzionare l’esonero dei contributi previdenziali dovuti da lavoratori autonomi e professionisti che “abbiano percepito nel periodo d’imposta 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro e abbiano subito un calo del fatturato, o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33%, rispetto a quelli dell’anno 2019”. Beneficiari della misura saranno gli iscritti alla gestione separata dell’Inps, gli associati agli Enti di previdenza privati e privatizzati e gli iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (Assicurazione generale obbligatoria).
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