Cassa geometri. I dipendenti agitazione da 3 mesi
Sindacati, 'penalizzazioni su orario, sì a rispetto per persone'
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Alla Cassa Geometri, l’Ente che gestisce la previdenza e l’assistenza della categoria, “continua lo stato di agitazione dei lavoratori dipendenti in vigore oramai da circa tre mesi. E i sindacati rilanciano: “il grande impegno dei lavoratori durante la pandemia è stato ripagato con ingiuste penalizzazioni, la mobilitazione crescerà”.
Lo si legge in una nota. “Le organizzazioni sindacali e i lavoratori tutti, con grande senso di responsabilità, hanno continuato a dimostrare attaccamento al lavoro esenso di appartenenza al fine di erogare i servizi ai geometri iscritti. A fronte di questo, però, da gennaio 2021 dall’amministrazione sono arrivati solo atti ostili e unilaterali. In particolare, è stato modificato unilateralmente l’orario di lavoro, non è stata prevista alcuna flessibilità di orario nonostante la pandemia in corso, non è stato sottoscritto il contratto integrativo e non si è data applicazione al Ccnl vigente in ordine all’indennità per gli apicali di area”, dichiarano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Ugl Terziario, Cisal Fialp, Confsal Unsa e Usb. “Un atteggiamento che francamente ci risulta incomprensibile, immotivato e assolutamente inaccettabile, a maggior ragione alla luce della situazione emergenziale derivante dal Covid 19”, rimarcano le federazioni di categoria. “L’azione sindacale che ha portato alla procedura di raffreddamento presso il Ministero del Lavoro, risoltasi con un verbale negativo, non metterà in discussione il servizio erogato ai geometri iscritti, ma continuerà e crescerà in tutte le sedi istituzionali”. “Ci mobiliteremo alla Direzione generale per le Politiche previdenziali e assicurative, alla Commissione bicamerale di vigilanza delle Casse previdenziali, al Ministero dell’Economia e alla Corte dei Conti”, proseguono i sindacati. “E chiederemo una accurata analisi sulla gestione dell’Ente visti i preoccupanti dati riferiti con il bilancio preventivo che stima una flessione degli iscritti portando il numero a 75.000 circa. La nostra azione non penalizzerà i servizi, ma chiediamo chiarezza e rispetto per le persone”, concludono Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Ugl Terziario, Cisal Fialp, Confsal Unsa e Usb.
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