Anno: XXVI - Numero 10    
Mercoledì 15 Gennaio 2025 ore 13:45
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Giovani Avvocati e crisi Covid-19: le proposte dell’AIGA al Governo

L’associazione italiana dei giovani avvocati prova la strada del dialogo, dopo la “costernante” notizia del possibile aumento dell’aliquota fiscale sui regimi forfettari dal 15% al 23%

Giovani Avvocati e crisi Covid-19: le proposte dell’AIGA al Governo

L’associazione italiana dei giovani avvocati prova la strada del dialogo con il Governo, dopo la “costernante” notizia del possibile aumento dell’aliquota fiscale sui regimi forfettari dal 15 % al 23%. Altra battaglia messa in campo dall’Aiga è quella finalizzata a facilitare l’accesso al Decreto Sostegni da parte dei giovanissimi, dei professionisti che hanno subito infortuni o malattie, delle professioniste che hanno sostenuto gravidanze o dei genitori che hanno adottato un figlio.

Sono tantissimi i giovani avvocati in regime fiscale agevolato. La mini flat tax introdotta nel 2019 riguarda oltre un milione e 400 mila partite iva, fra cui anche la gran parte dei giovani legali. L’agevolazione fiscale dei minimi prevede attualmente un’aliquota unica al 15%; inoltre chi si avvale del regimi dei minimi è esonerato dal pagamento dell’Iva.

Ma da qualche giorno ha cominciato a circolare una notizia che desta forte preoccupazione. Un report sulle proposte di revisione dell’IRPEF, redatto dalla direttrice del Ministero dell’Economia Lapecorella e presentato in Parlamento durante l’audizione in Commissione Bilancio, ha prospettato di aumentare l’aliquota unica di ben otto punti percentuali, cioè dal 15% al 23%. Il risultato auspicato dal Mef sarebbe quello di recuperare 7 miliardi di imponibile, che la flat tax avrebbe contribuito a sottrarre all’imposizione fiscale.

La maggioranza dei giovani avvocati, che dal 2019 ha optato per il regime dei minimi, rischia dunque di subire  un aumento di aliquota di ben otto punti percentuali proprio durante la peggiore congiuntura storica mai vista. Il Presidente dell’Aiga, De Angelis ha sollevato ufficialmente la protesta, non escludendo di arrivare a manifestazioni di piazza se le richieste  dei giovani non saranno ascoltate. Il documento del Mef è stato definito “sconcertante” da De Angelis, perchè chiede ancora più tasse proprio quando si sarebbe auspicato da parte del Governo un anno bianco fiscale, specie per le piccole partite iva. Se tanti liberi professionisti hanno potuto onorare le scadenze fiscali del 2020, ricorda il Presidente dell’Aiga, è stato proprio perchè potevano beneficiare della flat tax.

La speranza al momento è che il report, che è pur sempre un documento ufficiale del MEF, resti  né più e né meno che un’ipotesi sul tavolo,  e non arrivi mai a trasformarsi in proposta politica. Sono altri gli interventi necessari in questo momento storico, specie in favore delle giovani generazioni. Il Presidente De Angelis ha quindi rilanciato al Governo un’altra proposta: “Il Governo, anziché pensare ad aumentare le tasse, introduca misure fiscali a sostegno dei giovani con redditi più bassi, come ad esempio la previsione di una “no tax area” fino a 35.000,00 euro di fatturato per gli under 35”.

Vista la delicatezza del momento, e l’importanza delle riforme da realizzare, sarebbe anche opportuno ed auspicabile  che il Governo aprisse un tavolo istituzionale con i rappresentanti delle libere professioni perchè  possano far conoscere le esigenze dei liberi professionisti

Secondo DeAngelis, la poca sensibilità finora dimostrata dal Governo verso le categorie libero professionali, sembra imputabile a una scarsa conoscenza della concretezza dei problemi dei liberi professionisti. Questo è quanto sarebbe emerso, per il Presidente dell’Aiga, in occasione del Decreto Sostegni, che ha deluso le aspettative dei giovani legali. È di pochi giorni fa l’intervento di De Angelis per esprimere tutta l’ insoddisfazione dei giovani legali rispetto ad un contributo denominato “sostegno”, ma che non è in grado minimamente di rilanciare la professione.

E riguarda proprio il Decreto Sostegni, l’altra iniziativa messa in campo in questi giorni dall’ Aiga, a tutela dei giovani avvocati. Il decreto n. 41/2021 che da mercoledì 31 marzo si trova in sede di conversione alle Commissioni riunite di Bilancio e Finanza, può ancora essere emendato. È vero che, “la coperta è corta” come ha osservato il Presidente de Angelis, e con i soldi a disposizione non è possibile pensare a contributi realmente risolutivi della crisi delle professioni, ma qualcosa di meglio è ancora possibile fare.

Gli emendamenti depositati da Aiga prevedono ad esempio una maggiore attenzione ai più giovani, che hanno aperto la partita iva nel 2019. Per costoro l’Aiga chiede la corresponsione del contributo di 1000 Euro senza dover dimostrare perdite di fatturato, purché i ricavi del 2019 e del 2020 non siano stati superiori alle 25 mila Euro annue. Un altro emendamento proposto dall’Aiga chiede di estendere lo stesso meccanismo semplificato (1000 Euro senza dimostrazioni di riduzione del fatturato), anche per coloro che nel 2020 hanno dovuto affrontare situazioni personali particolarmente difficili della vita professionale. Infortuni, gravi malattie tali da sospendere l’attività professionale per almeno 3 mesi, ma anche gravidanze o adozione di minori, sono tutte condizioni che, secondo l’Aiga dovrebbero essere esentate dalla dimostrazione del calo di fatturato necessario per accedere al sostegno dello Stato.

 

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