Urge la semplificazione del fisco
De Lise (Ungdcec), bene Ruffini sul 'restyling' di 800 leggi
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“La mole di informazioni duplicate e di obblighi richiesti ai contribuenti e ai loro consulenti è enorme e spesso inutile: esempi lampanti sono gli obblighi contenuti nei dichiarativi, dal modello Iva a quello dei redditi; oltre alle complicazioni tecniche, come la documentazione di oneri detraibili, o deducibili, o la compilazione continua di adempimenti totalmente inutili”. Parola del presidente dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec) Matteo De Lise che, in una nota, punta l’indice contro “una sovrabbondanza di norme, spesso ridondanti, che implicano complicanze continue.
In questo senso ci sembra necessario avviare una profonda opera di semplificazione e sburocratizzazione delle circa 800 leggi, come già auspicato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini”, aggiunge. “Un esempio più di tutti mette a nudo l’assurdità di alcuni obblighi, derivanti da norme ben precise.
Mi riferisco agli aiuti di Stato, che sono erogati dallo stesso Stato (spesa pubblica), ma per i quali è previsto, comunque, un obbligo “dichiarativo” in capo ai singoli contribuenti”, spiega il vertice del sindacato dei professionisti. “Non solo: i medesimi contribuenti, per i medesimi aiuti, saranno poi anche obbligati ad indicarli nei loro dichiarativi, pena la decadenza dai benefici”. Un paradosso, afferma il presidente dell’Ungdcec, secondo cui se “lo Stato concede aiuti, il contribuente è obbligato non solo a dichiararli sul proprio sito internet, ma anche in un quadro dichiarativo, affinché il medesimo Stato possa poi assolvere all’invio al Registro dei medesimi aiuti. In altre parole, si addossa un ulteriore obbligo/adempimento al contribuente, nonostante le informazioni necessarie siano già in possesso dello Stato, erogatore dell’aiuto”, chiude De Lise.
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