Giusto processo e prescrizione i penalisti da Cartabia
Interesse e apprezzamento della ministra
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L’Unione delle Camere Penali riparte dal Manifesto del diritto penale liberale e del giusto processo: è stato questo uno degli argomenti trattati durante un incontro con la ministra Cartabia, a cui hanno preso parte il presidente Gian Domenico Caiazza, il vice presidente Nicola Mazzacuva e il segretario Eriberto Rosso. Caiazza ha infatti informato la ministra «delle iniziative di studio e di proposta sui temi del processo penale e della prescrizione, che l’Unione sta organizzando in questi giorni in collaborazione con gli studiosi delle Università italiane che hanno condiviso il progetto del Manifesto del diritto penale liberale e del giusto processo».
I penalisti hanno voluto dunque mettere sul tavolo di discussione il documento volto a fronteggiare l’avvento dei populisti al governo del Paese e la più remota crisi del garantismo penale. Una battaglia storica dell’avvocatura, che si rende ancora più urgente in questo momento, in cui si sta discutendo di moltissime riforme della giustizia. La ministra ha espresso «interesse e apprezzamento per l’iniziativa, sollecitando l’Unione a comunicarne gli esiti in tempo utile per le prospettive di riforma della legge delega». Per i penalisti, la «speranza» è che la ministra con il suo impegno «possa finalmente contribuire ad interventi legislativi sulla ragionevole durata del processo». Quanto alla riforma dei tempi del processo penale, l’Unione «ha richiamato le proposte a suo tempo avanzate in accordo con la rappresentanza della Magistratura associata al tavolo ministeriale per il recupero della durata ragionevole del processo penale, senza alcuna compromissione delle garanzie difensive».
Ma la giornata della ministra era iniziata con altri incontri formali e non relativi ad altre importanti questioni, come la Procura Europea, la riforma del Csm e il rafforzamento della presunzione di innocenza. La fase politica non è ancora quelle delle decisioni importanti ma quella dell’ascolto delle proposte e del tentativo, spesso non facile, di far trovare una sintesi a una maggioranza troppo spesso solo di facciata. Ma vediamo nel dettaglio. La giornata della Guardasigilli è iniziata a Palazzo dei Marescialli: prima al plenum del Csm, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, dove con ritardo si è fatto un passo avanti verso la Procura Europea. Il plenum ha infatti votato sì – con le tre astensioni dell’ex pm di Palermo Nino Di Matteo, e dei consiglieri laici indicati dalla Lega Stefano Cavanna ed Emanuele Basile – alla proposta del ministro della Giustizia con cui si individuano numeri e distribuzione dei procuratori distrettuali. Un proposta che il Csm ritiene allo stato condivisibile, in attesa di valutare eventuali criticità che potrebbero incidere sulle funzionalità della nuovo procura, che a breve sarà titolare dell’azione penale per i reati contro gli interessi finanziari dell’Unione Europea.
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