Euro 2020 brucia ancora. Gli inglesi disertano i ristoranti italiani per ripicca
Il Daily Mail aveva consigliato agli inglesi di non mangiare pasta e pizza prima della finale dell’Europeo di domenica scorsa.
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Ma i tifosi dei Three Lions sono andati oltre e, stando a quanto raccontano diversi addetti ai lavori, hanno sfogato la propria rabbia contro i ristoranti italiani.
Diversi gestori di ristoranti hanno detto all’HuffPost di avere avuto un record di cancellazioni nell’ultima settimana. Naturalmente non esiste la certezza, ma il sospetto è che sia una conseguenza della vittoria dell’Italia nella finale di Wembley, che ha infranto i sogni degli inglesi di vincere un trofeo internazionale dopo 55 anni di digiuno. Alcuni giornali hanno citato i dati The Fork Uk secondo cui c’è stato un calo del 55 per cento nelle prenotazioni nei ristoranti italiani in Inghilterra nell’ultima settimana.
Aaron Rutigliano, il proprietario di Gola nel quartiere di Fulham, spiega di avere avuto quattordici cancellazioni lunedì sera, il giorno dopo la vittoria degli Azzurri. Il ristoratore spiega all’HuffPost: “Molti inglesi mi avevano chiamato nel weekend dicendomi: ‘Lunedì sera veniamo a festeggiare da te. Ci devi pagare da bere e mettere perfino l’ananas sulla pizza’. Il giorno dopo hanno disdetto la prenotazione dicendo di avere avuto il Covid. A quel punto mi è venuto qualche sospetto”.
Anche un’importante catena di pizzerie ha raccontato di avere “avuto un calo davvero insolito” nell’ultima settimana e ha confermato che i pochi a essersi presentati dopo la vittoria di Wembley erano quasi tutti italiani. Il manager della pizzeria, che preferisce restare anonimo, racconta che il locale è stato completamente vuoto la sera della partita e questa tendenza è continuata nell’arco della settimana. Anche i gestori di Pane Cunzato, un ristorante siciliano a pochi passi dal British Museum, ci dicono che sei tavoli hanno cancellato la prenotazione il giorno della finale ma precisano che, nei giorni successivi, le cose sembrano essersi normalizzate. Altri locali sono scampati al boicottaggio, e raccontano di non avere avuto un calo notevole. “Siamo stati fortunati – spiega il gestore dello storico bar di Goodge Street Italia 1 – Anzi, il giorno dopo si sono presentati vari inglesi e ci hanno pure fatto i complimenti”.
Malgrado l’impatto della sconfitta, e i veleni che ha provocato, questo fenomeno potrebbe essere stato acuito da altri fattori. Il numero di casi Covid in Gran Bretagna è aumentato a dismisura nell’ultima settimana e i dati di oggi parlano di 54,674 positivi. Inoltre, il controverso sistema di tracciamento inglese ha costretto 520 mila persone ad auto-isolarsi dopo essere entrati in contatto con un positivo.
Anche di fronte a queste argomentazioni, il manager di Gola resta convinto che il calo è interamente dovuto al calcio: “Altrimenti non riesco a spiegare il motivo per cui gli unici a essersi presentati erano italiani o comunque non inglesi. La vittoria di Mancini mi è costato caro, ma non ne importa nulla. Sono felice di avere vinto e non ho paura ad esibire il tricolore nella vetrina del ristorante”. Aaron Rutigliano racconta di avere chiamato i clienti che hanno cancellato e di avere messo in sottofondo il coro “poo-po-po-po-po-po”. Il cameriere di una terza pizzeria dice che i gestori del locale rimproverano il calo delle prenotazioni unicamente al fattore calcistico.
Prima della partita, molti gestori italiani temevano un aumento negli episodi di violenza contro i loro locali, e alcuni avevano addirittura abbassato le saracinesche il giorno della partita. A una settimana dalla vittoria di Wembley, il boicottaggio è stato soprattutto di natura economica ma le vittime non sembrano interessarsene più di tanto. Molti di loro si fanno quattro risate e citano il tweet di Leonardo Bonucci, uno degli eroi di Wembley. “Noi continuiamo a mangiare la pastasciutta…e voi?”.
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