Anno: XXV - Numero 214    
Giovedì 21 Novembre 2024 ore 13:20
Resta aggiornato:

Home » L’ultima truffa col reddito di cittadinanza

L'ultima truffa col reddito di cittadinanza

Lo Stato truffato per oltre mezzo milione di euro

L'ultima truffa col reddito di cittadinanza

Da oltre un anno e mezzo percepivano il reddito di cittadinanza senza averne diritto. Oggi il comando provinciale carabinieri di Brescia, in stretta collaborazione con la Direzione Provinciale dell’Inps di Brescia e il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Brescia, a conclusione di approfonditi controlli, ha denunciato in stato di libertà 89 persone, ritenute responsabili di aver dichiarato il falso nella documentazione utilizzata per richiedere il reddito di cittadinanza.

Le indagini dei militari dell’arma hanno consentito di confermare l’indebita percezione del reddito con i denunciati che non hanno riferito di essere sottoposti a misure cautelari personali, di essere proprietari di autoveicoli, di percepire un reddito da lavoro dipendente con regolare contratto a tempo determinato. Alcuni avevano dichiarato falsamente di essere stati residenti in Italia per almeno 10 anni in maniera continuativa, altri risultavano irreperibili da tempo sul territorio nazionale. Altri ancora avevano presentavano modelli ISEE attestanti informazioni non vere in relazione alla situazione reddituale e patrimoniale.

La cifra complessiva percepita illecitamente ammonta a circa 500mila euro. I carabinieri hanno immediatamente avviato la procedura per sospendere l’erogazione dei benefici mentre, in collaborazione con la Direzione Provinciale dell’Inps di Brescia e il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Brescia, sono ancora in corso approfondimenti sulla posizioni di circa 1000 persone.

“Il reddito di cittadinanza fa notizia solo per le continue truffe e abusi. Usiamo le risorse disponibili per il lavoro di cittadinanza così come indicato dal ministro Giorgetti”, così l’europarlamentare della Lega Angelo Ciocca. Stessa linea per Viviana Beccalossi, presidente del Gruppo Misto nel consiglio regionale della Lombardia. “Mi chiedo cosa si aspetti – ha detto Viviana Beccalossi- per porre rimedio a un sistema che in questi anni ha permesso abusi di ogni tipo“.

La maxi inchiesta bresciana, che segue di pochi giorni quella portata a termine dalla Procura di Perugia che ha recuperato 186 mila euro, non è finita. Nel mirino di carabinieri e magistrati, infatti, ci sarebbero almeno altre mille persone che non avrebbero dichiarato la verità nelle autocertificazioni. I controlli incrociati, che arrivano anche all’estero, nelle prossime settimane potrebbero portare alla luce una delle più estese truffe i danni dello Stato messe a segno da quelli che nelle Procure di tutta Italia sono stati già ribattezzati “i furbetti del reddito di cittadinanza“.

© Riproduzione riservata

Iscriviti alla newsletter!Ricevi gli aggiornamenti settimanali delle notizie più importanti tra cui: articoli, video, eventi, corsi di formazione e libri inerenti la tua professione.

ISCRIVITI

Altre Notizie della sezione

Le nuove rotte dell’immigrazione

Le nuove rotte dell’immigrazione

22 Novembre 2024

Negli ultimi dieci anni il numero degli atenei in Italia è aumentato così come il ventaglio dei corsi di laurea disponibili. Tendenza che ha favorito lo spostamento di ragazzi e ragazze da una città all’altra. Le regioni di destinazione sono prevalentemente posizionate nel centro nord, aree che attraggono anche un numero crescente di studenti provenienti dall’estero. L’analisi dell’Osservatorio libere professioni.

Archivio sezione

Commenti


×

Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.