Anno: XXVI - Numero 11    
Giovedì 16 Gennaio 2025 ore 14:30
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CAOS SULLA CERTIFICAZIONE UNICA

Documenti errati, prima dall' Inps, poi da altri nella Pa

CAOS SULLA CERTIFICAZIONE UNICA

“Dopo le Certificazioni uniche (Cu) errate dell’Inps comunicate ai diretti interessati prima dell’estate, adesso è la volta delle altre amministrazioni pubbliche tra le quali il ministero delle Finanze, il ministero dell’Istruzione e altre ancora, le cui Comunicazioni, alquanto discutibili nel contenuto e nella forma, sulle nuove elaborazione delle Cu che sostituiscono le precedenti e sono messe a disposizione sul portale NoiPa, proprio in questi giorni stanno arrivando a molti contribuenti”. Lo si legge nella nota dell’Anc (Associazione nazionale commercialisti) presieduta da Marco Cuchel, secondo cui “si vuole minimizzare ciò che costituisce un grave disservizio per i cittadini, ai quali l’Amministrazione di fatto si limita semplicemente a comunicare che le Cu sulla base delle quali gli stessi hanno dato seguito agli obblighi dichiarativi sono sbagliate e che si devono quindi attivare per rettificare la dichiarazione già presentata.

Domani (oggi ndr)- va avanti il vertice del sindacato professionale – scade il termine per la presentazione del 730, quindi è presumibile che i contribuenti, i quali tra l’altro dovranno autonomamente scaricarsi anche la nuova Cu, saranno costretti a dover presentare il Modello unico, considerato che la correzione comporterà, nella maggior parte dei casi, una maggiore imposta o un minor credito, con il conseguente obbligo di effettuare il pagamento con le maggiorazioni derivanti dal ravvedimento operoso”, va avanti la nota. “L’assistenza fiscale è svolta, oltre che dai Caf, anche dai professionisti ed è singolare che per rimediare ai suoi errori la Pa pretenda che siano altri a farsi carico economicamente delle relative conseguenze. Le Cu rettificate – dice Cuchel – sono un problema rispetto al quale è giunto il momento che la Pa cambi atteggiamento e si attivi concretamente per soluzioni che, anche attraverso possibili meccanismi di conguaglio, riducano al minimo il disagio dei cittadini”. In occasione della prossima riforma fiscale, “è anche questo un aspetto – conclude la guida dell’Anc- che non può essere ignorato, se si vuole fare in modo che il rapporto del fisco con i cittadini sia improntato al rispetto dei principi costituzionali e dello Statuto del Contribuente”.

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