Prezzi, la calma prima della tempesta
L’aumento annuale sarebbe giustificato perché tutte le attività, un anno fa, erano più ferme rispetto ad oggi, e quando l’economia marcia i prezzi aumentano.
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Le stime preliminari di settembre diffuse dall’Istat potrebbero indurre ad una certa serenità, visto che l’aumento percentuale è del 2,6 su base annua mentre, a livello mensile, registra un calo dello 0,1.
Il piccolo calo di settembre rispetto ad agosto, proprio perché piccolo, fa parte dell’onda lunga della rimonta estiva che è stata decisamente notevole.
Ma dietro l’angolo c’è l’aumento dei prodotti energetici, determinanti per tutte le tipologie di consumi e prodotti. Il 1 ottobre scattano il 40% della luce e 31% del gas, mitigati per i prossimi tre mesi dai provvedimenti del governo che ne dimezzeranno la portata. Provvedimenti che hanno un grande assente, la benzina, i cui prezzi stanno salendo sempre più con record che non si vedevano da anni. E visto che il prezzo del barile di petrolio sui mercati internazionali sta registrando livelli altissimi, per i prossimi mesi ci sarà da aspettarsi il peggio.
Purtroppo il governo e il legislatore sembrano assenti di politiche in materia se non quelle dei tamponi. Si tratterebbe di metter mano essenzialmente alle componenti fiscali, sì che la materia prima energia costasse poco e favorisse consumi e attività produttive… una scelta che non è in nessuna agenda parlamentare e partitica.
Ufficio stampa Aduc
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