Architetti. Il piano regolatore di Catania spegne 50 candeline
Il presidente Amaro: "Il regalo che vorremmo scartare? Un nuovo strumento urbanistico per rigenerare la città"
Mezzo secolo di PRG: il piano di Piccinato (23 giugno 1969) compie cinquant’anni di storia. Lo strumento di pianificazione urbanistica più importante per una città come la nostra – che deve ridisegnare il futuro e i suoi “confini” – è diventato ormai uno dei più importanti nodi da sciogliere per (ri)definire la fisionomia urbana del capoluogo etneo e le sue direttrici principali di sviluppo. È per questo che la comunità degli architetti catanesi ha deciso di dedicare la festa nazionale della categoria a quest’anniversario, nel solco del percorso intrapreso in questi anni che vede in primo piano un’azione forte di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica. “Domenica 23 e lunedì 24 giugno l’Ordine è stato presente in piazza Università – spiega il presidente etneo Alessandro Amaro – per dare nuovo impulso al piano regolatore generale. L’attuale sindaco e la Giunta si sono posti come obiettivo la finalizzazione dell’iter burocratico, rispettando – ad oggi – tutte le scadenze annunciate, per avviare un percorso serio di rigenerazione urbana. I “dischi rossi” che rallentano e ostacolano il percorso, rischiano di danneggiare ulteriormente un territorio che oggi si trova in ginocchio, e che potrebbe invece beneficiare delle ricadute economiche, sociali e imprenditoriali del nuovo PRG”. In piazza Università verranno mostrati alla città i risultati dei workshop portati avanti in questi ultimi dieci anni dall’Ordine degli Architetti e dalla sua Fondazione – presieduta da Veronica Leone – che riguardano diverse aree della città, dalle periferie al centro storico: “Esporremo un excursus che parte proprio dalle tavole del piano Piccinato – continua Amaro – e si snoda attraverso i progetti dei workshop sviluppati grazie al continuo lavoro di studio, analisi e monitoraggio di molteplici professionisti catanesi e di ospiti internazionali, con linee di indirizzo e tantissime idee, puntualmente consegnate alle Amministrazioni e che vogliamo rimettere per l’ennesima volta in campo. Questa mostra vuole essere un ulteriore sprone e un preciso messaggio lanciato alle commissioni, al consiglio comunale e a tutti gli altri attori del processo, che devono assumersi una responsabilità precisa, scongiurando il rischio di ricominciare daccapo l’iter burocratico e di far invecchiare insieme a noi il Piano Piccinato che, adesso – più che mai – deve andare in pensione”.
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