Riconoscimento professionale per gli Osteopati
Accade spesso che gli osteopati italiani siano anche in possesso di altri titoli, per esempio quello di fisioterapista, e siano obbligati a legittimare l'esercizio della loro professione in virtù di questa qualifica
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“Anche l’attuale modello di sanità sembra distratto ed indifferente davanti agli osteopati, una delle figure professionali più apprezzate da milioni di italiani, che ricorrono alle loro cure spesso quando altri professionisti non sono riusciti a risolvere i loro problemi”, “eppure in Italia, contrariamente a quanto accade in molti altri Paesi europei, in Canada e negli USA, questa figura non ha ancora ottenuto il riconoscimento che merita tra le figure professionali che operano in area sanitaria”. Lo afferma la senatrice Paola Binetti, UDC, che continua: “I decreti attuativi della legge 3/18 avrebbero dovuto completare l’iter definendo le competenze e le attività consentite, istituendo un Albo professionale per i possessori dei titoli di studio equipollenti e indicando un percorso pedagogico dedicato. Una delle classiche lauree triennali in Area sanitaria, specificamente dedicata agli osteopati, che dovrebbe consentire successivamente tutti gli approfondimenti necessari, non solo la laurea magistrale, ma anche le specializzazioni, i master e i dottorati di ricerca. Fino a quando queste norme istitutive non verranno formalmente sancite, gli osteopati italiani saranno esposti a diversi tipi di contestazione e le terapie che loro somministrano non potranno essere riconosciute a livello del SSN, né tanto meno rientrare tra i LEA di alcune patologie in cui il ricorso all’osteopati appare sempre più necessario. Accade spesso che gli osteopati italiani siano anche in possesso di altri titoli, per esempio quello di fisioterapista, e siano obbligati a legittimare l’esercizio della loro professione in virtù di questa qualifica e non ponendo in primo piano in modo esplicito il loro profilo di competenza professionale”.
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