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Martedì 26 Novembre 2024 ore 13:30
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Bari, gli avvocati chiedono di esibire il Green Pass per accedere al Palagiustizia

La categoria in stato di agitazione per le limitazioni agli accessi aveva proposto di estendere, su base volontaria, il controllo del green pass per rendere gli accessi liberi. Ma il ministero li gela: "La legge non lo prevede"

Bari, gli avvocati chiedono di esibire il Green Pass per accedere al Palagiustizia

La legge non prevede che agli avvocati venga controllato il green pass per accedere agli uffici giudiziari e, per questa ragione, la proposta di consentire – pur su base volontaria – l’accesso libero agli avvocati muniti di certificazione verde Covid non è una strada percorribile. Lo ha chiarito oggi a Bari il capo dipartimento dell’organizzazione giudiziaria del Ministero della Giustizia, Barbara Fabbrini, nel corso di un incontro con i capi degli uffici e i vertici dell’avvocatura barese.

Nei giorni scorsi la Camera penale di Bari ha proclamato lo stato di agitazione per lamentare la proroga fino al 31 dicembre delle limitazioni agli accessi alle segreterie e alle cancellerie per l’emergenza Covid, soprattutto quelle di Procura e Tribunale in via Dioguardi, che impongono ai penalisti di accedere solo previo appuntamento. Avevano quindi proposto di estendere, su base volontaria, il controllo del green pass per rendere gli accessi liberi.

Oggi la questione è stata discussa in un incontro con la dirigente Fabbrini, il sottosegretario alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, il presidente della Corte d’Appello Franco Cassano, il procuratore generale Anna Maria Tosto, i presidenti dell’Ordine degli avvocati e della Camera penale di Bari Giovanni Stefanì e Guglielmo Starace. L’idea del green pass è stata bocciata, ma i capi degli uffici e gli avvocati continueranno il “confronto – ha detto Starace – per trovare nei prossimi giorni una soluzione condivisa”.

“L’incontro è stato cordiale e positivo. La soluzione è vicina” ha detto il sottosegretario Sisto, spiegando che “sia da parte dell’avvocatura sia da parte dei vertici degli uffici è emersa la convinzione che esercizio della professione e sicurezza non sono incompatibili”.

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