3.800 infermieri sospesi perché ancora non vaccinati
Fnopi, 'siamo favorevoli all'obbligo per la terza dose,il 50% già a fatto richiamo'
Sono “circa 3.800 gli infermieri sospesi” in Italia perché ancora non in regola con la vaccinazione anti-Covid. Lo sottolinea all’Adnkronos Salute la Fnopi, Federazione nazionale Ordini professioni infermieristiche, che precisa anche come, “di quelli che inizialmente non si erano vaccinati, 1.000 lo hanno fatto quindi più di uno su 4 ha cambiato idea”. I 3.800 infermieri sospesi sono lo 0,85% degli iscritti agli Ordini. Per quanto riguarda l’obbligo per la terza di vaccino per gli operatori sanitari, provvedimento che il Governo potrebbe varare questa settimana, la Fnopi evidenzia che “già il 50% degli infermieri ha fatto il richiamo” e che “la dose booster appare indispensabile e ineludibile per tutti, nel momento in cui il virus ha rialzato la testa e si sta di nuovo diffondendo rapidamente, complice la stagione e il numero di non vaccinati. Bene, quindi – dice Barbara Mangiacavalli, presidente Fnopi – la richiesta di obbligatorietà già dopo 6 mesi dalla seconda dose per chi assiste: è una garanzia di tutela della salute per tutti”.
Altre Notizie della sezione
Le nuove rotte dell’immigrazione
22 Novembre 2024Negli ultimi dieci anni il numero degli atenei in Italia è aumentato così come il ventaglio dei corsi di laurea disponibili. Tendenza che ha favorito lo spostamento di ragazzi e ragazze da una città all’altra. Le regioni di destinazione sono prevalentemente posizionate nel centro nord, aree che attraggono anche un numero crescente di studenti provenienti dall’estero. L’analisi dell’Osservatorio libere professioni.
Documenti classificati ai servizi segreti russi, telecamere nascoste nei taxi
21 Novembre 2024Per la Procura si prestavano a reperire fotografie di installazioni militari e informazioni su tecnici specializzati nel campo dei droni e della sicurezza elettronica.
Toghe e politica, scontro finale per l’egemonia.
20 Novembre 2024Siamo al compimento di una guerra iniziata trent’anni fa con Tangentopoli. E la posta in gioco è enorme: il ripristino di un equilibrio che forse non c’è mai stato.