Parità di genere anche oltre il lavoro
Per ProfessionItaliane la legge n. 162/2021 è un primo passo importante ma è opportuna una politica di sostegno alle donne che guardi anche oltre lo spazio lavorativo Un giudizio agrodolce quello sulla legge n. 162/2021, recentemente pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 275, che regolamenta le pari opportunità tra uomo e donna nel contesto lavorativo, espresso da ProfessionItaliane.
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L’Associazione che raggruppa gli ordini di Cup e Rpt, in un’ottica di collaborazione con l’attività parlamentare, in questi giorni, sta discutendo per integrare i piccoli progressi inseriti nella normativa in una più completa serie di proposte per una politica di sostegno alle donne, che guardi oltre lo spazio dell’ambiente lavorativo. Per l’Associazione, infatti, molte difficoltà della condizione lavorativa femminile nascono fuori dall’azienda e sono imputabili all’assenza di un intervento normativo strutturale che permetta alla donna di trovare agevolmente un impiego e di conciliare la vita quotidiana e familiare. Oltre alla mancanza di un sistema di welfare moderno e al passo con le reali esigenze dei cittadini. Diverse però le novità della legge che senza dubbio compiono un primo passo verso il miglioramento delle problematiche che affliggono la condizione del lavoro femminile. Tra gli aspetti valutati favorevolmente da ProfessionItaliane certamente la presenza di un monitoraggio dell’attuazione a livello nazionale delle pari opportunità che dovrà essere comunicato direttamente in sede parlamentare; così come l’istituzionalizzazione della procedura del cosiddetto “bilancio di genere”, attività analitica messa già in atto da alcune istituzioni particolarmente virtuose. Positiva, infine, l’introduzione esplicita da parte del Legislatore del sistema premiale e di un riconoscimento consistente in un incentivo sotto forma di esonero contributivo, verso azioni virtuose ed efficaci nelle politiche di parità di trattamento tra uomo e donna.
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