Legge di bilancio. Venti senatori per un pacchetto di dieci emendamenti
Volti a modificare il regime dell'IVA e delle detrazioni fiscali.
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I firmatari vanno dal PD alla Lega, dal Movimento 5 Stelle al Gruppo Misto, tutti allineati su posizioni di alleggerimento del carico fiscale sulle prestazioni veterinarie, sui mangimi e sugli alimenti per animali. Intenti analoghi, ma non coincidenti nella formulazione e negli effetti.
Scaduto il termine per gli emendamenti, in settimana la Commissione Bilancio del Senato sarà impegnata nella discussione della Legge di Bilancio, in vista della sua presentazione all’Assemblea di Palazzo Madama. Relatori i senatori Pesco (M5S), Errani (Misto-LeU-Eco) e Rivolta (Lega).
Nel fascicolo degli emendamenti da esaminare, figurano in tutto dieci proposte che – con eterogeinità di formulazione – chiedono:
-interventi sulle aliquote IVA sulle prestazioni veterinarie e sugli alimenti per animali, su farmaci da banco e sugli integratori
-l’aumento delle detrazioni fiscali sulle spese veterinarie sostenute per le cure agli animali da compagnia.
Il pacchetto di emendamenti vede impegnati venti Senatori di diversa estrazione politica: Crucioli, Angrisani, Granato, Corrado, La Mura, Nugnes, Moronese, Giannuzzi, Botto, Abate (Misto), Rufa, Faggi, Ferrero, Testor, Tosato, Campari, Bergesio (Lega) Perilli, Maiorino (M5S) e Biti (PD).
Riduzione dell’aliquota IVA sulle prestazioni veterinarie- Gli emendamenti che puntano a modificare il Testo Unico delle aliquote IVA intervengono sulla Tabella A (Parte III) che elenca beni e servizi soggetti ad aliquota del 10 per cento. In questo elenco si propone l’inserimento delle prestazioni veterinarie, variamente individuate nei testi: con riferimento al Codice Ateco 75 (emendamento Biti) oppure mirate “per animali da compagnia” (emendamento Crucioli) o ancora descritte come “prestazioni veterinarie di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione rese per animali legalmente detenuti a scopo di compagnia’‘ (emendamento Perilli).
L’emendamento Angrisani propone invece di inserire in Tabella A (Parte II), quindi di assoggettare ad aliquota del 4%, le prestazioni veterinarie di diagnosi, cura e riabilitazione per animali da compagnia acquistati e non detenuti a scopo di lucro.
Esenzione da IVA per alcune prestazioni veterinarie– L’emendamento Angrisani punta anche alla modifica dell’articolo 10 del Testo Unico IVA che riguarda le prestazioni esenti da imposta inserendo fra queste:
– le prestazioni veterinarie di diagnosi, cura e riabilitazione per animali da compagnia non acquistati a qualsiasi titolo e non detenuti a scopo di lucro, per cani e gatti detenuti in canili e gattili o non di proprietà liberi sul territorio;
– le prestazioni veterinarie per l’identificazione e il controllo della riproduzione degli animali da compagnia’.
Alimenti per animali- Proponendo l’aliquota al 10%, gli emendamenti fanno variamente riferimento a “cibo”, “alimenti per animali da compagnia”, “cibo per animali da affezione”oppure “foraggi melassati o zuccherati; altre preparazioni del genere di quelle utilizzate nell’alimentazione degli animali; alimenti per animali da compagnia condizionati per la vendita al minuto”.
In Tabella A, Parte II, con aliquota al 4% si propone di riportare: “mangimi semplici di origine vegetale; mangimi integrati contenenti cereali e/o relative farine e/o zucchero; mangimi composti o semplici contenenti, in misura superiore al 50 per cento, cereali compresi nella presente parte, comprese le preparazioni di alimenti utilizzati nell’alimentazione di animali da compagnia condizionati per la vendita al minuto”. E inoltre: “mangimi, anche medicati, utilizzati per l’alimentazione degli animali da compagnia”;
Farmaci e integratori– L’emendamento Angrisani propone di inserire in Tabella A Parte II (IVA al 4%) anche i “farmaci veterinari e prodotti omeopatici veterinari, prodotti farmaceutici veterinari da banco, integratori alimentari e antiparassitari per animali da compagnia non detenuti a scopo di lucro”, precisando che per ‘integratori alimentari’ si debbano intendere “prodotti che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine o i minerali o di altre sostanze aventi effetto nutritivo o fisiologico, in particolare, ma non in via esclusiva, aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale, sia monocomposti che pluricomposti, in forme predosate;
Detraibilità fiscale delle spese veterinarie– Tre gli emendamenti in proposito- a prima firma Biti, La Mura e Campari- che puntano ad innalzare il beneficio fiscale attraverso l’innalzamento del massimale (dagli attuali 550 euro al raddioppio a 1.100 euro per la sen Biti) l’individuazione di un tetto massimo oltre l’attuale franchigia (fino a 650 euro per la sen La Mura) oppure di un parametro di riferimento individuato in spese superiori ai 60 euro e fino a un massimo di 1.060 euro (Sen Campari).
Soppressioni – L’emendamento Perilli sopprime, infine, i fitosanitari e i fertilizzanti nell’elenco dei prodotti rispettivamente ad aliquota IVA del 10 e del 4 percento.
Gli articoli della Legge di Bilancio– Gli emendamenti si innestano negli articoli 4 e 7 della Legge di Bilancio, il primo 4 abbassa dal 22 al 10 per cento l’aliquota IVA su prodotti per l’igiene femminile, il secondo prevede esenzioni Irpef a favore degli imprenditori agricoli.
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