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L'appello del no vax che era finito in terapia intensiva

:Qui è un inferno, si muore davvero, non è uno scherzo

L'appello del no vax che era finito in terapia intensiva

Non ha voluto vaccinarsi, poi dal reparto di Terapia intensiva di Piacenza aveva raccontato la sua drammatica esperienza, cambiando idea sull’immunizzazione. La storia di Marco, ripresa dal  primario della Terapia intensiva respiratoria (Utir) Cosimo Franco, ha fatto il giro d’Italia. Ma c’è stato anche chi – anziché prendere per buone le sue parole – lo ha violentemente accusato: “Mi hanno dato dell’attore, del clown, e mi hanno chiesto chi mi pagasse per dire quelle cose”.

La testimonianza è molto forte, e mostra tutta la sofferenza del protagonista

“Ho pochissima forza, non pensavo di arrivare qui. Non ho il vaccino. Molti dei presenti qui non ce l’hanno. Ci ha da poco lasciato una ragazza di 41 anni, morta di Covid. Ho sbagliato, vaccinatevi. Non fatevi uccidere dalla malattia. Vaccinatevi. Scegliete il vaccino che meglio ritenete opportuno. Ne avete di due tipi, quattro case farmaceutiche. Vaccinatevi, non è uno scherzo, di questo si muore. Questa malattia brucia i polmoni. Vaccinatevi, non fate come me, che ho aspettato, è un inferno”.

Gli insulti

Ora Marco sta meglio, è uscito dalla Terapia intensiva e ha dismesso il casco. E ha raccontato la sua vicenda a Piazzapulita sul La7.

“Stavo malissimo, tremavo, avevo il terrore di non uscire più per quello che io snobbavo e pensavo di morire. Ho fatto quel video perché ero terrorizzato e il mio intento era dire nella mia cerchia di amici e conoscenti di Facebook che si sta male, che avevo il fuoco nei polmoni e facevo fatica a respirare”.

Ma ha anche raccontato di essere stato violentemente preso di mira sui social da gente che lo ha accusato di essersi inventato tutto, arrivando a ipotizzare fosse un attore pagato da qualche partito politico.

“Io non sono un No vax, sono stato fino a questo evento uno scettico. Ho ricevuto messaggi minatori, che mi auguravano di morire, mi insultavano, mi dicevano che sono l’unico che sta in terapia intensiva col cellulare e che sono un attore, che sono pagato. Mi chiedevano quale partito mi pagasse. Mi hanno devastato. Ogni 30″ era un insulto: sei un impostore, fai schifo, sei un clown, cosa ti hanno obbligato a dire?”.

Non è il primo caso

Non è certo il primo caso di No vax “pentito”. Di recente aveva fatto scalpore la storia di Lorenzo Damiano, 56enne leader della protesta nel Trevigiano, che dopo aver contratto la malattia ha cambiato idea.

Stesso percorso per Sabrina Pattarello, maestra veneziana assurta agli “onori” della cronaca per le sue teorie antivacciniste. Dopo tre settimane in ospedale ha deciso di vaccinarsi. 

Ultimo caso quello dell’odontoiatra di Biella che si è presentato a fare il vaccino con il braccio in silicone. Ospite in Tv a Non è l’Arena di Massimo Giletti ha ammesso che poi si è vaccinato… davvero

Da News Prima

 

 

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