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I professionisti, le Casse di previdenza, lo schema Ponzi e le slot machine

Sui Social si legge di tutto e di più sulla materia pensionistica: la più inquietante è che le pensioni sarebbero uno schema Ponzi. Siamo in periodo di Carnevale e quindi…ogni scherzo vale!

I professionisti, le Casse di previdenza, lo schema Ponzi e le slot machine

Lo schema Ponzi è un modello economico truffaldino di falsi investimenti basato su un meccanismo piramidale che consente di ottenere, a chi sta ai vertici della piramide, ingenti guadagni.

Il nostro ordinamento vieta le attività di vendita cd. multilivello che si fondano sul mero reclutamento di nuovi soggetti con spostamento di denaro dalla base al vertice.

La storia insegna che Madoff lo usò per truffare addirittura 65 miliardi di Dollari.

E veniamo alle slot machine.

L’algoritmo che regola il funzionamento di tutte le slot machine moderne è chiamato RNG e si tratta di un generatore di numeri casuali. È proprio questo che determina la combinazione che di volta in volta appare sullo schermo di chi gioca alla slot e per la sua stessa natura è praticamente impossibile da prevedere o ingannare.

Gli stessi programmatori non hanno alcun modo di intervenire per influenzare il funzionamento dell’algoritmo, che continua a generare combinazioni casuali in modo completamente autonomo ed automatico.

L’RNG (Random Number Generation) è ormai il cuore di tutte le slot machine online ed è alla base del loro successo: fino ad oggi infatti nessuno è riuscito ad eludere il sistema, per il semplice fatto che si tratta di una vera e propria impresa impossibile.

L’algoritmo che regola il funzionamento delle slot machine online, come abbiamo visto, è completamente casuale. Non solo: bisogna ricordare che l’RNG non ha memoria e dunque non viene tenuta alcuna traccia delle varie combinazioni uscite precedentemente.

Di conseguenza, è probabile che il jackpot non compaia per diverse sessioni di gioco ma è altrettanto probabile che la combinazione vincente si presenti per 2 volte consecutive.

Chi vince, non lo fa perché riesce ad eludere un sistema (che tra l’altro è ormai super collaudato e non ha mai presentato falle) ma solo perché ha la fortuna di fermare il rullo nel momento giusto.

RTP: un fattore che fa la differenza in termini di vincite.

Tutto dipende infatti dall’RTP, ossia dal ritorno che ogni gioco offre ai propri utenti, che viene solitamente espresso in termini percentuali. Ogni slot online applica infatti una trattenuta sulle giocate degli utenti, perché altrimenti non ci sarebbe alcun guadagno per il sito.

L’RTP non è altro che la percentuale erogata sotto forma di vincita, al netto delle trattenute della slot machine. Se ad esempio l’RTP dichiarato è pari al 97%, significa che il 3% viene trattenuto sotto forma di commissione mentre il restante 97 è disponibile per le vincite.

Ora, come ha detto qualcuno, il più grande nemico della conoscenza non è l’ignoranza ma è l’illusione della conoscenza.

L’educazione previdenziale è l’unico processo che consente agli iscritti di accrescere la propria competenza e ridurre buona parte di quegli errori se la competenza viene lasciata all’improvvisazione.

Ordunque, tutte le Casse di previdenza dei professionisti, per libera scelta negli anni 1993 – 1994, hanno rinunciato alla garanzia finale dello Stato e oggi si trovano a fare i conti con problemi di demografia e di reddittività degli iscritti.

Le Casse sono scarsamente patrimonializzate e quindi sono in grado di offrire una modesta garanzia per la sostenibilità di lungo periodo dove la pensione non dipenderà più dalla contribuzione ma dal rendimento del patrimonio accumulato.

Trattandosi però di previdenza obbligatoria di primo pilastro, l’investimento del capitale accumulato, e cioè dei montanti contributivi versati, dovrebbe tutelare, in termini reali, il capitale investito nel senso di garantire la restituzione del montante dei contributi versati a un tasso minimo di interesse, pure garantito.

Mi pare evidente che questa forma di investimento non garantirebbe la sostenibilità di lungo periodo ed è per questo che le Casse sono alla ricerca di maggiori rendimenti.

Va però chiarito, una volta per tutte, che ogni forma di investimento, diversa da quella garantita sopra indicata, scarica sull’iscritto il rischio della possibile variazione in negativo del valore del patrimonio investito a seguito delle oscillazioni dei mercati finanziari e questo, tradotto in parole semplici, significa la perdita delle pensioni.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza si muove nella convinzione che la transizione ecologica può costituire un importante fattore per accrescere la competitività del nostro sistema produttivo, incentivare l’avvio di attività imprenditoriali nuove e ad alto valore aggiunto e favorire la creazione di occupazione stabile. Tema fortemente correlato alla transizione ecologica è rappresentato dalla finanza socialmente responsabile che è, da anni, al centro dell’agenda del legislatore europeo e a cui guarda con crescente interesse il mondo della previdenza. In particolare, per quanto riguarda i fattori ESG (Environmental, Social, Governance), un insieme di profili di rilievo dal punto di vista della sostenibilità di lungo periodo delle diverse attività economiche. Mi pare evidente che gli operatori previdenziali dovranno adeguarsi nei confronti dei criteri ESG e degli investimenti sostenibili.

Naturalmente per gli investitori istituzionali, Fondi Pensione, Casse di Previdenza e Fondazioni di origine Bancaria , secondo l’industria finanziaria e sostenitori, si aprono nuovi scenari e nuove prospettive per contribuire alla ripresa con riguardo alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente, l’efficientamento energetico, il sostegno alle PMI italiane; In questo scenario la finanza alternativa potrà giocare un ruolo importante all’interno delle asset allocation, producendo diversificazione, decorrelazione con i mercati tradizionali e maggiori rendimenti attesi anche se con una oculata gestione dei rischi connessi per rispettare gli impegni previdenziali e assistenziali presi nei confronti dei propri iscritti e dei territori; coniugare la ricerca di maggiori rendimenti attesi gestendo tipologie di rischi finanziari differenti dai tradizionali e investire allo stesso tempo in attività che sostengano il rilancio del Paese è una sfida complessa ma anche, in definitiva, un ritorno alle origini.

Ma nessuno, men che meno i Vigilanti, fa presente agli iscritti che tutti i rischi ricadono su di loro e qui, giova ribadirlo, sono in gioco le pensioni!

Da Diritto e Giustizia

 

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