Uniformati i codici Ateco per commercialisti ed esperti contabili
Il presidente dell'Associazione Nazionale Commercialisti commenta favorevolmente l'intervento dell'Istat ma sollecita azione dell'Agenzia delle Entrate
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“Siamo felici che, dopo due anni di interlocuzione, l’Istat abbia uniformato i codici di attività degli iscritti all’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, adeguandoli quindi all’entrata in vigore dell’Albo unico avvenuta nel 2008. Non vi era più ragione di continuare a mantenere due codici diversi che, oltretutto, menzionavano due Albi professionali che la legge ha soppresso da quindici anni”. Questo il commento di Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti (Anc).
“Allo stesso tempo – prosegue Cuchel – vi era la necessità di attribuire un codice all’attività degli esperti contabili, una figura totalmente nuova in ambito professionale. L’esigenza di mettere ordine nei nostri codici di attività è diventata urgenza con la pandemia, dove il riferimento ai codici nei vari provvedimenti economici, fiscali, amministrativi, sul lavoro e anche sulla libertà di circolazione, era dirimente rispetto ai diritti e agli obblighi”.
Il Comitato Ateco dell’Istituto di Statistica ha approfondito le osservazioni e le motivazioni che Anc ha avuto modo di offrire e ha ritenuto pertanto di modificare la descrizione del codice 69.20.11 in servizi forniti da commercialisti (iscritti alla sezione A dell’Albo) e la descrizione del codice 69.20.12 in servizi forniti da esperti contabili (iscritti alla sezione B dell’Albo). È plausibile ritenere – spiega l’Anc in una nota – che la comunicazione della variazione dei codici, per coloro che sono interessati alla modifica, non sia soggetta al rispetto al previsto termine dei trenta giorni, ma piuttosto che la stessa possa essere indicata in occasione della prima dichiarazione utile presentata.
“Lo scorso 3 gennaio – conclude il numero uno dell’Anc – abbiamo scritto all’Agenzia delle Entrate, segnalando la necessità di ottenere indicazioni sugli effetti di questa variazione ed eventuali istruzioni operative rispetto all’adeguamento. Ma ad oggi, nonostante successivi solleciti, non abbiamo ottenuto risposta. Ci auguriamo un rapido intervento dell’amministrazione finanziaria”.
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