Il divieto di cessione multipla del credito ha bloccato i cantieri
Inarsind scrive a Draghi
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“È una norma che, sin dall’annuncio della sua introduzione, ha prodotto il blocco dei lavori in corso oltre che limitare oltremodo l’inizio di nuovi”. Con una nota inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri. Mario Draghi, Inarsind, l’Associazione sindacale degli Architetti e degli Ingegneri Liberi Professionisti, chiede con forza di ripensare la norma, recentemente introdotta dal DL Sostegni Ter, che introduce il divieto della cessione multipla del credito d’imposta derivante dai bonus in edilizia.
Tutto questo perché, spiega Inarsind: “Le banche e gli enti autorizzati a gestire il credito finale intendono cautelarsi rispetto al rischio di assorbire un surplus di crediti che non potrebbero più cedere; lo stop alla cessione multipla paralizza di fatto i rapporti all’interno della filiera, con conseguenti danni agli operatori e rischio di contenziosi”.
Inarsind rileva anche che, ancora una volta, “si assiste ad un cambiamento in corsa delle regole e questa, più di altre, è destinata a generare incertezze, alimentare la confusione, determinare la paralisi”.
Pur concordando con l’obiettivo di evitare le attività fraudolente e con la legittima e doverosa preoccupazione che l’effettiva capienza finale del sistema produttivo sia in grado di assorbire il credito derivante, il sindacato degli architetti e degli ingegneri liberi professionisti, “auspica che tali finalità possano essere conseguite ponendo in campo soluzioni alternative: più efficaci controlli ed introdurre la possibilità, in caso di incapienza, di potere diluire più a lungo nel tempo il credito”.
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