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Crimini digitali, serve più consapevolezza

Gli ingegneri pronti a fare la loro parte

Crimini digitali, serve più consapevolezza

Nel  corso degli stati generali dell’ingegneria dell’informazione si è parlato di cyberguerra e di attacchi informatici sempre più diffusi

Si è parlato di PNRR, transizione digitale, cybersecurity, sanità digitale e industria 4.0 nel dibattito che si svolto questa mattina presso la Sala Capitolare del Senato della Repubblica nell’ambito degli Stati Generali dell’Ingegneria dell’Informazione promossi dall’Intergruppo Parlamentare Inclusione Digitale e dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI).

Un evento al quale hanno partecipato parlamentari, analisti e i massimi esperti di transizione digitale. Tra questi la senatrice Urania Papatheu, Presidente Intergruppo Parlamentare Inclusione Digitale, Mauro Minenna, Capo Dipartimento per la Trasformazione Digitale del MITD, Armando Zambrano, Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI), Alessandro Astorino, Coordinatore Consiglio Operativo Comitato Italiano Ingegneria dell’Informazione (C3I), Luisa Franchina, Vice Presidente Centro Studi Difesa e Sicurezza (CESTUDIS)

«Gli Stati Generali Ingegneria dell’Informazione rappresentano un importante momento di confronto perché la minaccia informatica è sempre più attuale- ha detto Urania Papatheu- Occorre dunque contrastare con determinazione un fenomeno che mette a rischio la tenuta del Paese».

I dati raccolti dall’azienda globale per la cybersicurezza Kaspersky sono allarmanti: nel 2021 sono stati individuati 20.000 file malevoli in più al giorno rispetto all’anno precedente.

«Si tratta di uno scenario piuttosto prevedibile poiché, in seguito all’adozione del lavoro da remoto in tutto il mondo, le attività svolte online si sono moltiplicate. Il numero di dispositivi utilizzati è aumentato a livello mondiale, comportando un ampliamento della superficie di attacco esposta alle minacce- ha spiegato Cesare D’Angelo, General Manager Italy di Kaspersky intervistato dal caporedattore di Economy Francesco Condoluci – oggi è estremamente importante migliorare l’alfabetizzazione digitale e aumentare la consapevolezza in materia di sicurezza informatica. E’ inoltre necessario lavorare per risolvere il problema dell’assenza di talenti. I giovani dovrebbero essere maggiormente informati delle opportunità di carriera che esistono nella cybersecurity».

Secondo il Global Risk Report per il 2021 del World Economic Forum, la sicurezza informatica rappresenta una delle maggiori minacce che l’umanità dovrà affrontare nel prossimo decennio.

«Personalmente credo che il prossimo potenziale ’11 settembre’ sarà rappresentato da un attacco informatico che avrebbe però un impatto molto più grave, perché in questo caso diventerebbe un attacco globale non mirato a una singola nazione, ma all’intero sistema- ha detto Stefan Umit Uygur, Ceo di 4Securitas- Non possiamo farci trovare impreparati, altrimenti le conseguenze saranno catastrofiche, come sta già avvenendo nella situazione Russia-Ucraina, in cui gli attacchi si propagano oltre l’area interessata dal conflitto, provocando un’escalation cyber che potrebbe coinvolgere tutto il mondo. Occorre dunque alzare il livello di consapevolezza diffusa e promuovere la formazione sulla sicurezza informatica, creando nuove competenze specifiche e adeguando la trasformazione digitale delle aziende e del Paese in ottica di cyber defence».

«La pandemia ha proiettato il mondo in avanti di vent’anni nella digitalizzazione e gli attacchi cibernetici mostrano una impennata soprattutto verso le aziende sanitarie e farmaceutiche – ha spiegato Luisa Franchina – Con la crisi Russia – Ucraina gli attacchi cyber sono iniziati, prima ancora di quelli cinetici e hanno coinvolto aziende pubbliche e private ucraine e russe».

Per promuovere la diffusione della cultura digitale e del processo di digitalizzazione del Paese fondamentale è il ruolo degli ingegneri dell’Informazione. «Ormai da tempo registriamo un crescente interesse da parte dei giovani studenti nei confronti di questi temi – ha sottolineato Armando Zambrano Presidente Consiglio Nazionale Ingegneri (CNI) – I nostri rapporti testimoniano come siano in costante aumento gli iscritti e i laureati in ingegneria dell’informazione. Del resto sono diversi i settori nei quali il ruolo dell’ingegnere dell’informazione potrà risultare determinante. Mi riferisco alla transizione digitale prevista nell’ambito del Pnrr e al delicato tema della cybersecurity. Ma anche allo stretto rapporto tra ingegneria e sanità digitale, a proposito del quale intensa è stata l’attività del CNI negli ultimi tempi, soprattutto attraverso l’azione del Comitato C3I».

“Gli ingegneri dell’informazione sono al servizio del Paese per garantire la massima difesa cibernetica delle infrastrutture digitali nazionali” ha dichiarato Alessandro Astorino, coordinatore del Consiglio Operativo del Comitato italiano per l’ingegneria dell’informazione (C3I).

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