Commercialisti: crescono gli iscritti alla Cassa (+2,1%), ma soprattutto i pensionati (+10%)
L’Assemblea dei delegati di Cassa Dottori Commercialisti ha approvato il bilancio di esercizio 2021: l’avanzo dell’anno sfiora 800 milioni di euro, le riserve patrimoniali superano i 10 miliardi.
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Cresce anche il totale erogato per i trattamenti pensionistici che, rispetto allo scorso anno, segna un incremento del 7,5%, arrivando a oltre 337 milioni di euro, mentre la spesa per le prestazioni assistenziali scende del 12,3% a 20,3 milioni
Con un avanzo corrente di oltre 797 milioni di euro, in aumento del +67% rispetto ai 476 milioni di euro del 2020, Cassa Dottori Commercialisti chiude la gestione 2021 con un risultato positivo. L’Assemblea dei Delegati di Cassa Dottori Commercialisti, l’ente che si occupa di previdenza e assistenza a favore della categoria, si è riunita oggi a Roma per approvare il bilancio di esercizio relativo al 2021. Il patrimonio netto – si legge nella nota ufficiale – supera 10,1 miliardi di euro, con un incremento dell’8,5% rispetto ai 9,3 miliardi registrati nel 2020. Il livello di Riserve Patrimoniali raggiunto garantisce la copertura di 30 annualità di pensioni erogate (nel 2020 erano 29,7). Salgono nell’anno i proventi dalla gestione degli investimenti che, per quanto riguarda il comparto mobiliare, passano da 160 milioni di euro a oltre 275 milioni di euro (+71,9%), mentre quelli immobiliari fanno registrare un +3,7%, passando da circa 15,1 a 15,7 milioni di euro.
Buone notizie arrivano anche dal numero degli iscritti, in crescita, che passa da 70.597 a 72.061, con un aumento del +2,1% rispetto al 2020, a fronte di un numero di pensionati che sale a 9.903 segnando un +10% anno su anno. si mantiene relativamente giovane la platea degli iscritti alla Cassa, considerato che oltre la metà degli iscritti ha meno di 50 anni. Cresce anche il totale erogato per i trattamenti pensionistici che, rispetto allo scorso anno, segna un incremento del 7,5%, arrivando a oltre 337 milioni di euro, mentre la spesa per le prestazioni assistenziali scende del 12,3% a 20,3 milioni.
A fronte di un progressivo incremento della presenza femminile tra gli iscritti a livello nazionale, Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio si confermano le regioni più “rosa”. Insieme al bilancio 2021, l’Assemblea dei Delegati che si è riunita oggi ha approvato anche la prima revisione del budget 2022 in cui è prevista un’ulteriore crescita degli iscritti, che si stima possano arrivare a sfiorare nel 2022 i 73.500 professionisti, e dei pensionati che dovrebbero superare quota 10.700.
Prosegue nel 2021 l’incremento dei ricavi da contributi che sfiorano i 948 milioni di euro, facendo registrare una crescita rispetto agli 897 milioni dello scorso anno, pari al 6%, a conferma di un costante trend di crescita dell’ultimo decennio. Un importante segnale di crescita della cultura previdenziale degli iscritti viene dall’incremento – per l’ottavo anno consecutivo – dell’aliquota media di versamento del contributo soggettivo, pari nel 2021 al 13,49% (l’aliquota minima è pari al 12%).
“Specie in un anno come il 2021 – spiega Stefano Distilli, presidente di Cassa Dottori Commercialisti – in cui, ad esempio, è stata introdotta la possibilità di esonero contributivo per i professionisti iscritti alle casse di previdenza, aver registrato un aumento dei ricavi da contributi dimostra non solo la consapevolezza, da parte dei nostri iscritti, della centralità del risparmio previdenziale, ma anche di come la professione del dottore commercialista sia da sempre anticiclica e quindi in grado di tenere anche nei momenti di difficoltà del contesto generale”.
Cresce anche il totale erogato per i trattamenti pensionistici che, rispetto allo scorso anno, segna un incremento del 7,5%, arrivando a oltre 337 milioni di euro, mentre la spesa per le prestazioni assistenziali scende del 12,3% a 20,3 milioni.
“La diminuzione della spesa per il welfare – prosegue Distilli – va letta anche alla luce dell’incremento esponenziale registrato nel 2020 quando, per effetto dell’emergenza pandemica, aveva superato i 23 milioni di euro. Nel 2021, nonostante molte iniziative come i bandi per contributi si siano mantenute, l’erogato complessivo è sceso, mantenendosi però decisamente superiore (+31%) rispetto ai livelli di spesa per il welfare pre-pandemia (15,5 milioni di euro nel 2019).
Il valore positivo del patrimonio civilistico – conclude Distilli – va letto congiuntamente alle previsioni attuariali che ci ha illustrato oggi il nostro attuario. Previsioni che certificano che la fase di accumulo in atto consentirà alla Cassa di fare fronte al futuro e atteso incremento delle uscite pensionistiche. La vera sfida sarà quella di coniugare l’equilibrio finanziario del Fondo con una sempre maggior adeguatezza delle future pensioni”.
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