Come risparmiare con lo sconto in fattura: 10 cose da sapere prima di ristrutturare casa
Per ottenere lo sconto in fattura sui lavori edilizi e ristrutturare casa anche a costo zero, bastano poche informazioni ma fondamentali: ecco cosa sapere.
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Lo sconto in fattura è oggi una delle soluzioni più diffuse per sfruttare i vantaggi fiscali del Superbonus e degli altri Bonus Casa 2022: la ditta che esegue l’intervento agevolato anticipa al cliente (persone fisiche e condomini) una somma pari a quella della detrazione fiscale spettante, e quindi copre in anticipo le spese dei lavori. Si tratta di una delle due alternative alla classica detrazione nel 730; l’altra è la cessione del credito, ugualmente conveniente ma meno semplice e diretta.
Lo sconto è di importo è pari alla classica detrazione fiscale riportata in dichiarazione dei redditi ed è alternativa a questa modalità di utilizzo: il vantaggio è che si gode subito dell’intera somma e si eseguono i lavori senza sborsare nulla: sarà poi la ditta (l’impresa edile o i vari fornitori) che applica lo sconto in fattura a monetizzare il credito acquisito. I lavori ammessi che accedono allo sconto in fattura sono quelli rientranti:
nel Bonus Ristrutturazione (manutenzione e ristrutturazione sulle parti comuni di edifici condominiali, manutenzione straordinaria sulle singole unità immobiliari);
nell’Ecobonus (efficientamento con riduzione del fabbisogno energetico, miglioramento termico dell’edificio, pannelli solari, sostituzione di impianti di riscaldamento);
nel Sismabonus (riduzione del rischio sismico nelle zone 1, 2 e 3, in base alla classificazione del rischio sismico);
nel Bonus Facciate (recupero o restauro della facciata di edifici esistenti);
nel Bonus Fotovoltaico (installazione di impianti solari fotovoltaici);
nel Bonus colonnine di ricarica (installazione di impianti per la ricarica dei veicoli elettrici).
Tutto facile? Sì: chi ha diritto alla detrazione al 110%, per esempio, con lo sconto in fattura riqualifica la sua abitazione senza l’onere dei passaggi burocratici e soprattutto senza over anticipare il costo dei lavori. Vediamo di seguito i passaggi chiave e chiariamo le regole di base.
e stesso della fattura, poi recuperato sotto forma di credito d’imposta di importo pari alla detrazione spettante in origine, con facoltà di successiva cessione.
Per ottenere lo sconto in fattura, la prima cosa è individuare un’impresa edile disposta ad eseguire i lavori con questa formula: sarà poi la ditta stessa che gestirà l’intera pratica, supportata dai professionisti che producono i documenti necessari. Dopo lo studio di fattibilità e il contratto di affidamento dei lavori, parte il cantiere e si comunica all’Agenzia delle Entrate l’esercizio dell’opzione. Sarà poi la ditta a recuperare il contributo statale in forma di sconto fiscale.
La comunicazione di sconto in fattura deve essere inviata dal professionista che rilascia il visto di conformità oppure, per i soli lavori che non prevedono asseverazioni (edilizia libera o di valore fino a 10mila euro, ad esclusione del bonus facciate che richiede sempre visto e attestato di congruità), direttamente dal contribuente. Per interventi sulle parti comuni degli edifici, può essere inviata anche dall’amministratore di condominio o dal condomino incaricato.
Lo sconto in fattura si comunica utilizzando la procedura web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate, seguendo il percorso: La mia scrivania / Servizi per / Comunicare > “Comunicazione opzioni per interventi edilizi e Superbonus”. La comunicazione può anche essere compilata con apposito software e poi inviata attraverso Entratel o Fisconline.
Poiché lo sconto in fattura ha un importo equivalente a quello della detrazione ma non può superare l’importo della fattura stessa, in caso di Superbonus o Sismabonus al 110%, lo sconto è pari al 100% della fattura ed il 10% di detrazione restante rimane sotto forma di credito al la ditta o al fornitore che ha praticato lo sconto: potrà rivenderlo a sua volta o compensarlo fiscalmente.
Poiché lo sconto in fattura ha un importo equivalente a quello della detrazione, in caso di Ecobonus 50% o 65% lo sconto corrisponderà alla medesima percentuale dei costi fatturati. È il caso dei lavori di efficienza energetica che non rientrano nel 110.
Poiché lo sconto in fattura ha un importo equivalente a quello della detrazione, in caso di Bonus Ristrutturazione al 50% lo sconto praticato sarà corrispondente alla metà del costo dei lavori addebitati in fattura. È il classico caso dei lavori agevolati di manutenzione e recupero edilizio.
Sconto in fattura e cessione del credito sono due opzioni alternative alla detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi applicata ai lavori edilizi agevolati (bonus casa): permettono di monetizzare i crediti cedendoli a soggetti terzi (che a loro volta possono cederli) oppure utilizzarli come anticipo o rimborso totale della fattura della ditta che esegue i lavori. la Legge di Bilancio le ha prorogate fino al 2024.
Lo sconto in fattura e la cessione del credito comportano entrambi il vantaggio di poter godere subito dell’importo totale dell’agevolazione, che invece si recupera in dieci anni tramite 730. Tra le due opzioni, tuttavia, lo sconto in fattura ha un ulteriore vantaggio: permette di non pagare i lavori, in tutto in parte, poiché il loro costo è assorbito dal beneficio fiscale. immediato.
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