Padre che si disinteressa, affettivamente e materialmente, delle figlie perde l’affidamento condiviso
Una madre esasperata si rivolge al Tribunale di Catania, al fine di ottenere la regolamentazione dei rapporti tra il suo ex compagno e le proprie figlie, nate da un relazione more uxorio.
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Nel corso del procedimento il Giudice procedeva ad acquisire quanti più elementi utili per la decisione.
In particolare, dall’audizione della madre e delle figlie, emergeva che il padre, non solo non provvedeva al mantenimento delle figlie, ma aveva anche interrotto ogni contatto con queste ultime, che non vedeva e sentiva da oltre un anno.
Secondo la giurisprudenza è ormai unanime il principio secondo cui: “La regola dell’affidamento condiviso dei figli ad entrambi i genitori, prevista dall’art. 155 cod. civ. con riferimento alla separazione personale dei coniugi (…) è derogabile solo ove la sua applicazione risulti “pregiudizievole per l’interesse del minore”, come nel caso in cui il genitore non affidatario si sia reso totalmente inadempiente all’obbligo di corrispondere l’assegno di mantenimento in favore dei figli minori ed abbia esercitato in modo discontinuo il suo diritto di visita, in quanto tali comportamenti sono sintomatici della sua inidoneità ad affrontare quelle maggiori responsabilità che l’affido condiviso comporta anche a carico del genitore con il quale il figlio non coabiti stabilmente”.
Il Giudice, ritenendo matura la causa per la decisione, con decreto dello scorso 6 maggio, rilevate le gravi carenze genitoriali del padre, ha revocato l’affidamento condiviso, disponendo l’affidamento esclusivo in favore della madre e provvedendo relativamente al mantenimento e alle spese legali, disposte a carico del padre.
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