Magistrati contro la riforma
Gli avvocati la difendono Faccia a faccia a Massa in Tribunale durante l’assemblea della Anm.
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I presenti non erano tantissimi ma l’assemblea organizzata dalla sottosezione dell’Associazione nazionale magistrati ha visto interventi interessanti fra cui qualcuno “pepato“. L’incontro si è svolto nell’aula grande del Tribunale. Ad aprire l’incontro, alle 12, il giudice Valentina Prudente come segretario della sottosezione Anm. Il magistrato ha criticato, con poche ma ferme parole, la riforma Cartabia in discussione in Parlamento. Poi ha preso la parola il Pm Elena Marcheschi, nella veste di presidente della sottosezione: “Questo è un momento di confronto, non è la difesa dei privilegi di una categoria, di una casta – ha detto – . Già in passato ci sono state riforme, con interventi pessimi e anche controproducenti. Vogliono inserire 5 nuovi illeciti disciplinari. I problemi della giustizia diventeranno demerito del singolo Pm che non produce abbastanza. E questo in una Procura che a novembre avrà il 55% di scopertura dell’organico. Con forze dell’ordine sotto organico. Il Pm sarà senza autonomia, valutato in base a quante volte il Gip accoglie le sue richieste”. L’intervento più appassionato è del giudice Augusto Lama. Tra 2 mesi andrà in pensione ed è franco: “La Cartabia non mi toccherà ma dobbiamo dare ai giovani un sistema giudiziario sopportabile. Ho fatto il Pm a Massa e Lucca, ora faccio il giudice. Separare le carriere? Io farei l’opposto: prima tutti devono fare i giudici, solo dopo i Pm. Valutare le performance? Io ho sudato a passare la settima valutazione. Vogliono favorire il conformismo ma nuocerebbe all’etica processuale. Gli avvocati nei consigli giudiziari? Qui ok ma al Sud c’è il condizionamento del crimine organizzato. Un giudice può essere gravemente condizionato”. Ma Lama è anche autocritico: “I libri di Palamara descrivono un sistema degradato. Molto è dovuto al fatto che ci accoltelliamo per un posto! Torniamo al criterio dell’anzianità: sarebbe trasparente”.
Il primo avvocato a prendere la parola è Giovanna Barsotti. La presidente dell’Ordine giudica positivamente sia la riforma che l’assemblea e ammonisce: “Solo uniti possiamo ottenere qualcosa. Non abbiate paura della riforma”. Più duro l’avvocato Ferdinando Genovesi, della Camera Civile: “Spesso abbiamo sollevato dei problemi ma voi non li consideravate. Oggi la giustizia funziona grazie ai giudici onorari. I clienti ci chiedono i motivi dei continui rinvii. Siamo tutti soggetti del sistema giudiziario, torniamo a parlarci”. L’avvocato Maneschi ha definito l’incontro “piacevole e doveroso” ma ha chiesto ai magistrati: “Sicuri che in questi 20 la magistratura sia stata incontestabile?”. Anche il giudice Marta Baldasseroni ha posto una domanda: “Il mio fascicolo di valutazione può diventare più importante di quello dell’imputato?”.
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