Anno: XXV - Numero 235    
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Santa Maria di Campagna in 3D

Presentato nel Coro della Basilica da Elena Bastianini, Valeria Poli e Marco Stucchi il nuovo video celebrativo dei 5 secoli della chiesa realizzato dalla Banca di Piacenza

Santa Maria di Campagna in 3D

Il video celebrativo, dedicato ai 500anni dalla posa della prima pietra di Santa Maria di Campagna, è il risultato del proficuo lavoro di squadra che ha visto a confronto differenti competenze e professionalità: da quella storica, a quella tecnologica, a quella narrativa. Questo quanto è emerso questa mattina all’incontro sul nuovo filmato dedicato alla chiesa tanto cara ai piacentini, presentato dai realizzatori Elena Bastianini, Valeria Poli e Marco Stucchi. Un altro appuntamento – che si è tenuto nel Coro della chiesa mariana – del ricco programma dedicato alle Celebrazioni del secolare anniversario della Basilica promosso dalla Comunità francescana e dalla Banca di Piacenza.

L’importanza dell’approccio su descritto si era già dimostrato vincente a partire dal progetto multimediale di visita virtuale alla Cupola di Campagna realizzato nel 2015, reso possibile dall’intervento commissionato dalla Banca locale – e realizzato sempre da Stucchi – seguito, nel 2018, dalla Salita alla Cupola della Basilica, accompagnata dalla digitalizzazione degli affreschi parietali del Pordenone e da un filmato storico-critico entrato a far parte del percorso di visita.

Ultimo in ordine di tempo questo nuovo video frutto appunto dalla collaborazione tra Valeria Poli, Marco Stucchi ed Elena Bastianini, storica dell’arte ed esperta 3D artist, che ha saputo valorizzare tutto il materiale iconografico realizzato. Il filo conduttore e luogo di incontro delle diverse professionalità è stato il percorso narrativo, risultato della capacità di raccontare ed emozionare il visitatore, riducendo al minimo il ruolo della voce, ma dando vita – è stato sottolineato dai relatori, presentati dal condirettore generale della Banca Pietro Coppelli – ad immagini che nella loro forma bidimensionale sono state animate introducendo una nuova e suggestiva dimensione spazio-temporale. In estrema sintesi il video ricostruisce la storia dell’area urbana, arrivando alla scala architettonica e concludendo con il ciclo pittorico.

Le due fonti iconografiche fondamentali, entrambe eseguite su disegno del cartografo Paolo Bolzoni, sono la raffigurazione prospettico-planimetrica, incisa nel 1571, e la prospettiva affrescata nella Sala di Ercole a Caprarola nel 1573. In particolare, quest’ultima fornisce una spettacolare vista della città di Piacenza del XVI secolo, sapientemente animata con le tecniche di post-elaborazione digitale. Uno sguardo che va oltre le mura cittadine e che ci porta nel Palazzo Farnese di Caprarola in Tuscia (che sarà visitato, domani, da un gruppo di Soci della Banca che ha aderito al viaggio organizzato dall’Istituto, che prevede – oggi – una tappa alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma-GNAM, per ammirare l’opera di Klimt “Le tre età della donna”, del 1905), ponendo questo progetto in una dimensione nazionale di primissimo piano.

La straordinaria possibilità di visualizzare edifici e manufatti artistici messa a disposizione dalla tecnologia digitale – è stato ancora rimarcato – dovrebbe essere uno strumento fondamentale per la ricerca e la divulgazione storico-artistica. Con questa consapevolezza gli autori del video si sono avvalsi dei mezzi digitali per regalare una diversa visione delle opere: visualizzando le forme architettoniche essenziali di un edificio (ricostruzione 3D di Santa Maria di Campagna); fornendo uno strumento di ricerca che permetta di cogliere nuovi particolari e dettagli (ricostruzione in 3D dell’interno della Cupola rivestita con le fotografie ad alta definizione di Marco Stucchi); suggerendo quello che invece non esiste più (la Cappella di Santa Maria in Campagnola e l’area del Concilio di Piacenza); entrando in un dipinto per creare un’esperienza unica ed emozionante: mostrarlo come fosse la prima volta, capire come è stato realizzato, mettere in risalto i suoi particolari più nascosti (veduta di Caprarola in 3D).

Una ricerca storico-artistica in immagini – hanno concluso i relatori – è un prezioso strumento di divulgazione perché permette allo spettatore di vivere una sensazione immersiva non solo nell’opera, ma nel contesto storico e artistico in cui è stata concepita. Una sensazione toccata subito con mano dagli intervenuti, che hanno potuto assistere alla proiezione del nuovo video dedicato a Santa Maria di Campagna.

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