Correttivi al Codice della crisi d’impresa e dell'insolvenza
Il Cno in audizione ha chiesto di semplificare ed efficientare le procedure per tutelare debitore e creditore
Semplificare e rendere più efficaci le procedure per affrontare le situazioni di crisi e di insolvenza affinché siano attivabili e gestibili in tempi certi per tutelare il debitore e soprattutto il creditore. È quanto proposto, in sintesi, dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro in audizione il 24 maggio 2022, presso il Ministero della Giustizia, sulla bozza del decreto correttivo del Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (D.Lgs. 12 gennaio 2019, n. 14). Seppur in un’ottica favorevole al nuovo impianto normativo, le cui modifiche mirano a favorire la continuità aziendale e a tutelare i posti di lavoro, il CNO ha proposto alcuni spunti di riflessione per ulteriori interventi correttivi. Tra le proposte di modifica quella di mantenere il riferimento alla fattibilità “economica” del piano, che privo di ogni parametro di riferimento (art. 70 e 80 del Codice) comporterebbe una verifica da parte del giudice determinata da criteri variabili in base ai singoli casi in esame. In materia di requisiti per la nomina agli incarichi nelle procedure (art. 328) il Consiglio Nazionale ha sottolineato la necessità di rendere prevalenti le capacità e le competenze del professionista incaricato rispetto alla struttura organizzativa e di estendere a 30 giorni successivi alla richiesta di parere del Comitato dei creditori, il termine entro il quale lo stesso deve essere comunicato al curatore, attualmente fissato a 15 giorni (art. 140).
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