No alla riduzione degli uffici giudiziari
Con Comunicato Stampa del 31 maggio l'Organismo Congressuale Forense risponde alla presa di posizione dell’on.le Bazoli espressa in Commissione Giustizia alla Camera in occasione dell'esame del DDL di Delega al Governo per la distribuzione territoriale degli Uffici Giudiziari, sottolineando quanto la riduzione delle sedi giudiziarie non renda più efficiente la risposta di giustizia.
L’esperienza passata, ricorda l’Ocf, è stata negativa (costi maggiori per i traslochi e nuove sedi e tempi più lunghi) e non ci si può permettere di ricadere negli stessi errori.
Le udienze da remoto, che devono continuare a rappresentare l’eccezione e non la regola, continua l’OCF, non possono comunque incidere sulla permanenza della giustizia di prossimità, che va potenziata e non indebolita, esattamente in linea con quanto riferito dal sedicesimo obiettivo dell’agenda ONU 2030 oltre che dai principi condivisi nel manifesto generale dell’avvocatura, approvato alla sessione ulteriore del congresso di Roma 2019.
Qualsiasi valutazione finale, conclude l’Organismo Congressuale Forense, andrebbe comunque riservata all’esito di un confronto effettivo con tutte le componenti della giurisdizione a partire dall’avvocatura italiana.
All’appello dell’Ocf si aggiunge quello dell’Aiga che esprime “forte preoccupazione per le dichiarazioni dell’On. Alfredo Bazoli sulla riduzione del numero delle Corti d’Appello e dei Tribunali” e auspica un repentino passo indietro e un rilancio di tutto il comparto Giustizia.
“L’On. Bazoli ha evidenziato come, anche grazie alla possibilità di svolgere udienze da remoto, vi sia margine per accorpare e ridurre il numero delle sedi giudiziarie. Sono assolutamente contrario ed è inaccettabile che le Istituzioni avanzino proposte simili”, ha dichiarato l’Avv. Francesco Paolo Perchinunno, Presidente Nazionale Aiga. “Risolvere l’annoso problema della Giustizia Italiana riducendo il numero delle Corti di Appello e dei Tribunali, banalizzandone l’importanza sia sociale sia amministrativa che dette sedi rivestono nel territorio nazionale, è sinonimo di scarsa conoscenza ed attenzione alle reali esigenze del sistema giudiziario. Non si può sminuire un tema così delicato e sentito come l’amministrazione geo-giudiziaria soprattutto quando da numerose parti del Paese giungono richieste di incremento delle sedi giudiziarie e del personale amministrativo”.
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