Luigi Salvato è il nuovo pg della Cassazione.
Prenderà il posto di Giovanni Salvi, prossimo alla pensione. È stato eletto con 17 voti, contro gli otto del rivale Riello. Al pg spetta l'azione disciplinare nei confronti delle toghe

C’è un nuovo procuratore generale della Cassazione. Ed è Luigi Salvato, fino ad oggi vice di Giovanni Salvi che, andando in pensione, gli lascia il posto. La nomina è arrivata durante un plenum straordinario del Csm presieduto dal presidente della Repubblica che, salutando i consiglieri, ha dichiarato: “Auspico che il Consiglio superiore della magistratura continui a svolgere le sue funzioni assicurando tempestività e la doverosa trasparenza nelle sue decisioni nell’ultimo tratto del quadriennio. Saranno mesi di lavoro intenso in cui continuerò a seguire con attenzione e rispetto per il suo ruolo l’attività consiliare”.
Salvato ha ottenuto 17 voti contro gli 8 andati a Luigi Riello, procuratore generale di Napoli. Proposto dal consigliere Michele Ciambellini, Salvato è stato sostenuto dai gruppi di Unicost e Area e Autonomia e Indipendenza, dai togati indipendenti Carmelo Celentano e Sebastiano Ardita e dai laici M5s, dal Pg della Cassazione Giovanni Salvi e dal primo presidente della Suprema Corte Pietro Curzio e dal vice presidente del Csm David Ermini, collegato alla seduta da remoto. A favore di Riello hanno invece votato tutti i consiglieri di Magistratura Indipendente, l’indipendente Nino Di Matteo, i due laici di Forza Italia e il laico della Lega Emanuele Basile.
In magistratura dal 1980, Salvato è stato giudice nei tribunali di Lagonegro, Santa Maria Capua Vetere e Napoli e componente dell’Ufficio Studi del Csm, prima di approdare in Cassazione . Alla Suprema Corte ha cominciato come magistrato addetto al Massimario, poi è stato consigliere e ancora dopo sostituto procuratore generale, prima di ricoprire gli incarichi direttivi di avvocato generale dal 2018 e di Pg aggiunto dal 2020. Autore di numerosi saggi, è stato anche assistente di studio di tre giudici costituzionali.
Alla procura generale della Cassazione si è occupato anche del settore disciplinare e ha rappresentato l’accusa nel processo all’ex presidente dell’Anm Luca Palamara, che si è concluso con la sua rimozione dalla magistratura.
Oltre ad essere “il capo dei pm”, il Pg della Cassazione è titolare con il ministro della Giustizia dell’azione disciplinare nei confronti dei magistrati ed è componente di diritto del Csm e del suo Comitato di presidenza.
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