Superbonus: cessione crediti edilizi verso nuove aperture
Cessione crediti edilizi verso tutte le Partite Iva correntiste della banca cedente, emendamento di Governo nella legge di conversione del Decreto Aiuti.

Premessa d’obbligo: per avere conferma di ulteriori novità sulla cessione dei crediti edilizi inserite nella legge di conversione del Decreto Aiuti bisogna attendere la fine dell’iter parlamentare, prevista per metà luglio ma nel frattempo, in sede di dibattito sugli emendamenti, si valuta l’ipotesi di aprire la quarta cessione a una platea più ampia di soggetti.
La settimana in corso, che dovrebbe terminare con il via libera delle Commissioni Bilancio e Finanze, dovrebbe essere decisiva.
L’emendamento depositato dal Governo concede l’apertura della quarta cessione verso tutte le Partite IVA correntiste della banca cedente. In pratica, le banche e le società appartenenti a gruppi bancari potranno cedere il credito a tutti i soggetti non rientranti nella definizione di consumatori o utenti, purché abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la stessa banca cedente.
Attualmente, invece, tale cessione verso i correntisti (non necessariamente la quarta in ordine cronologico ma comunque l’ultima), è possibile solo verso il segmento dei clienti professionali come definito dalla Consob, ossia: banche, assicurazioni, agenti di cambio, fondi pensione, imprese con requisiti minimi dimensionali (almeno due dei seguenti: totale bilancio 20 milioni di euro, fatturato netto 40 milioni di euro, fondi propri 2 milioni di euro).
Il Governo sembra disponibile ad agire su questo fronte per sbloccare il mercato dei crediti edilizi incagliati sulla piattaforma dell’Agenzia dell’Entrate, non accettati dalle banche per esaurita capacità fiscale e pertanto bloccati in un limbo infinito, dopo essere stati anticipati dalle aziende per eseguire i lavori, senza tuttavia poter essere incassati in moneta liquida per limitato campo d’azione delle banche, che non li accettano temendo di non poterli smaltire o cedere a loro volta.
Su questo fronte, il Governo potrebbe intervenire – sempre nella legge di conversione del Decreto Aiuti, permettendo di spalmare anche sul 2022 i crediti acquisiti nel 2021. Che a causa del Superbonus 110% ha fatto registrare un vero boom di operazioni, saturando il mercato, almeno in termini fiscali, dopo il giro di vite sulle opzioni di cessione che hanno limitato il libero scambio dei bonus acquisiti.
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