Professioni in Piemonte, dopo il boom arriva il calo: -4,3% nel 2020.
"Ripensare le tutele" La ricerca di Confprofessioni regista oltre 60mila liberi professioni a Torino e provincia, mentre in regione sono oltre 105mila. Cavrenghi: "Non siamo privilegiati"
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Sono circa 60mila tra Torino e provincia, per un totale regionale che supera le 105mila unità. Ma il mondo dei liberi professionisti comincia a soffrire la crisi, per il Covid e non solo. Lo svela la ricerca condotta da Confprofessioni Piemonte, sigla che raccoglie tutte le professioni con iscrizione all’Ordine, ma non senza qualche eccezione.
Se infatti nel decennio 2009-2019 il numero di addetti era salito del 21,4%, nel periodo 2019-2020 si registra una discesa del 4,3%. Un calo iniziato nel 2016 e che ha visto perdere oltre 11mila esponenti.
Sempre i numeri dimostrano come nel periodo 2011-2020 siano stati soprattutto i liberi professionisti di area legale a crescere, così come gli amministrativi, quelli legati alla sanità e ai servizi alle imprese. A livello di redditi, in Piemonte nel 2019 si stimava un dato medio di 40.355 euro. Uno dei dati più alti in Italia, ma tra i più bassi (Liguria esclusa) in tutto il Nord.
“Spesso il libero professionista viene visto come un privilegiato, ma sono lavoratori come tutti gli altri e a volte si ritrovano a lavorare 20 ore al giorno – dice Walter Cavrenghi, presidente di Confprofessioni Piemonte – e ciò che fanno non è solo per se stessi o per i clienti, ma producono lavoro, reddito e sostentamento delle famiglie”.
“Nelle politiche di welfare spesso c’è un gap tra lavoratori dipendenti e liberi professionisti – ammette l’assessore regionale Elena Chiorino – Ci sono peculiarità che in Italia spesso vengono trascurate e durante lockdown e pandemia questo è apparso evidente. Però è un mondo irrinunciabile per l’economia piemontese e italiana. Bisogna rivedere politiche di sostegno e tutele”.
Pentenero: “Lavorare insieme contro la crisi”
“L’attuale giunta ha raccolto ciò che avevamo già impostato in passato, perché è qualcosa che ha un valore che va al di là del simbolico – aggiunge Gianna Pentenero, assessore comunale competente, dopo il suo passato in Regione – Va riconosciuta l’importanza a livello sociale e professionale”. E sulle difficoltà attuali (e future) l’invito è a “unire le forze, per fare fronte alle difficoltà che potrebbero arrivare con l’autunno”.
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