Anno: XXV - Numero 219    
Giovedì 28 Novembre 2024 ore 13:00
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PROFESSIONISTI ABBANDONATI

Giampaolo Di Marco (Anf) si riteneva fosse un'approvazione "bandiera" senza che il Parlamento prestasse attenzione alle istanze che gli avvocati e i professionisti attendevano sul tema., Perchinunno (Aiga), la legge si approvi inizio prossima Legislatura.

PROFESSIONISTI ABBANDONATI

Il Senato della Repubblica Italiana ha deciso di non approvare il disegno di legge sull’Equo Compenso. La tanto attesa riunione della Capigruppo si è, infatti, chiusa senza l’invio al voto in Aula del disegno di legge. Nonostante le ampie rassicurazioni sulla convergenza da parte di tutte le forze politiche, ancora una volta si registra il nulla di fatto. Così in una nota Professionitaliane e dell’Aiga. Francesco Paolo Perchinunno, presidente dei Giovani Avvocati, riguardo al disegno di legge che “abbiamo sperato fino all’ultimo che vedesse la luce durante questo ultimo scorcio di Legislatura.

Per il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense (A.N.F.) Giampaolo Di Marco “il disegno di legge sull’equo compenso per i servizi resi dai professionisti è un testo non ottimale, sicuramente perfettibile, e si riteneva fosse un’approvazione “bandiera” senza che il Parlamento prestasse attenzione alle istanze che gli avvocati e i professionisti attendevano sul tema, in particolare le fasce più giovani. Avevamo espresso i nostri dubbi sulla bontà del provvedimento – continua Di Marco – perché contenente soluzioni non coerenti e non compatibili con il quadro giuridico, anche europeo. Quel che poi abbiamo stigmatizzato è il fatto che il disegno di legge avrebbe introdotto delle norme che invece di avere potere deterrente per i committenti forti, avrebbero finito per colpire i professionisti attraverso un regime sanzionatorio ancor più penalizzante per gli iscritti agli ordini professionali. Ora attendiamo che il nuovo Parlamento metta subito in calendario il disegno di legge, intervenendo sulle parti che più categorie hanno indicato come critiche, e che vi sia da parte di tutte le forze politiche convergenza sulle reali necessità dei professionisti, a partire da quelli più giovani e esposti” – conclude Di Marco.

Un appello al centrosinistra per varo ddl viene dal Sottosegretario Giustizia con delega alle Professioni Francesco Paolo Sisto. In vista di questo ultimo scorcio di legislatura, “rivolgo – dice – un appello più che sentito ai partiti del centrosinistra: abbiamo l’opportunità, il dovere e la responsabilità di dare una risposta seria e concreta alle aspettative dei professionisti italiani approvando la norma sull’equo compenso. Dopo l’approvazione all’unanimità del testo alla Camera, prima, e in Commissione al Senato, poi, – aggiunge – resta un solo step da compiere, un piccolo passo per raggiungere un grandissimo risultato. C’è ancora il tempo e lo spazio per farlo, anche la prossima settimana. Basta volerlo”,

Per Confprofessioni: un’occasione mancata. Il presidente Gaetano Stella  aveva espresso più volte i dubbi sulla bontà del provvedimento visto che erano fuori dall’equo compenso la maggior parte degli incarichi professionali; sanzioni assurde e discriminatorie. Completamente fuori binario il perimetro di applicazione della norma. Si continua a insistere sui rapporti professionali regolati da “convenzioni” con banche, assicurazioni e grandi imprese che, però, sono solo una parte dei clienti dei professionisti. Come da tempo evidenziato dalle rappresentanze dei professionisti, ProfessionItaliane, a nome di 22 ordini e collegi professionali e di oltre due milioni di loro iscritti, afferma la necessità di portare il provvedimento così com’è in discussione al Senato, considerandolo della massima urgenza e non più rinviabile la sua approvazione. Questa battaglia giusta ha richiesto anni di lavoro lungo e complesso che ora rischia di essere disperso. Martedì 13 settembre è stata fissata una nuova riunione della Capigruppo. ProfessionItaliane, indiscutibile rappresentanza del mondo professionale, chiede a gran voce che in quella occasione le forze politiche colgano l’ultima opportunità per mettere fine ad una situazione del tutto inaccettabile.

 

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