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Bonus 150 euro Aiuti ter: a chi va, quando arriva e come richiederlo

Bonus 150 euro nel DL Aiuti ter per redditi fino a 20mila euro, cumulativo con il Bonus 200 euro per autonomi e partite IVA: come funziona e quando arriva

Bonus 150 euro Aiuti ter: a chi va, quando arriva e come richiederlo

Nuovo Bonus 150 euro, una tantum e senza ISEE, previsto dal Decreto Aiuti ter per chi guadagna fino a 20mila euro: è in arrivo a novembre 2022, in busta paga ai dipendenti e nel cedolino mensile ai pensionati, accreditato in automatico e senza bisogno di richiederlo per questi soggetti, mentre per altre categorie di beneficiari si replicano le regole già previste per il Bonus 200 euro dei primi due Decreti Aiuti.

Vediamo in dettaglio come funziona il Bonus 150 euro di fine 2022, quali sono i requisiti, come richiederlo e quando arriva.

Bonus 150 euro pensionati e lavoratori dipendenti pubblici e privati

Le anticipazioni sul nuovo Bonus 150 euro di fine 2022 sono state fornite dal Presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la conferenza stampa di presentazione del Decreto Aiuti-ter, approvato in Consiglio dei Ministri il 16 settembre 2022.

    prevediamo un contributo sociale di 150 euro per quei 22 milioni di Italiani circa che nel 2021 guadagnano meno di 20mila euro, inclusi anche gli incapienti.

Dunque, la somma una tantum viene definita un contributo sociale per le famiglie, accreditato ai singoli cittadini che hanno come requisito un reddito medio basso dichiarato nel 2021 (20mila euro), includendo in tale novero anche gli incapienti, ossia i soggetti che ricadono nella no tax area e che quindi guadagnano meno di 8.145 euro se dipendenti, 8500 se pensionati, 5500 se autonomi occasionali.

 

    Per i dipendenti, il requisito di reddito è una retribuzione mensile lorda fino a 1.538 euro (stipendio su 13 mensilità). I lavoratori con busta paga avranno l’accredito con la retribuzione relativa alle competenze di novembre 2022, presentando la consueta dichiarazione scritta di non essere titolare di altre prestazioni incompatibili. E i datori di lavoro, come per il primo bonus, recupereranno la somma anticipata in compensazione sui contributi da versare all’INPS.

    Pr i pensionati, la somma una tantum di 150 euro sarà riconosciuta ai titolari di uno o più trattamenti pensionistici aventi decorrenza entro il 1° ottobre 2022, purché abbiano avuto nel 2021 un reddito personale non superiore a 20mila euro. In questo caso è tutto automatico e non servono dichiarazioni.

Bonus 150 euro per disoccupati e percettori di Reddito di Cittadinanza

I dettagli della misura ancora non si conoscono ma, vista la ratio della norma, sembra destinata a replicare la logica del Bonus 200 euro e quindi non soltanto andando a rafforzare il potere d’acquisto di stipendi e pensioni ma anche andando a compensare i rincari dell’inflazione per i soggetti meno abbienti. Tra questi ci sarebbero dunque anche i disoccupati con sussidio INPS e i percettori di Reddito di Cittadinanza.

La strada più semplice è quella di replicare quanto già fatto con il bonus 200 euro, per cui è probabile che si procederà con un accredito, previa verifica INPS dei requisiti, ai titolari di sussidio (presumibilmente a ottobre 2022) così da effettuare l’accredito a novembre o dicembre.

Bonus 150 euro per altri beneficiari

Il Bonus 150 euro del Dl Aiuti ter dovrebbe andare anche ai lavoratori domestici, che entro settembre hanno ancora tempo per richiedere il Bonus 200 euro (in questo caso serve fare domanda).

Per gli stagionali e per le altre categorie di beneficiari non si sono ancora dettagli: se si ripeterà la logica del Bonus 200 euro, i lavoratori a termine stagionali compresi attivi ad una certa data (presumibilmente al 1° ottobre 2022) otterranno il Bonus in busta paga, mentre negli altri casi (co.co.co, dottorandi e assegnisti, collaboratori sportivi, intermittenti, spettacolo) bisognerà fare domanda diretta all’INPS o all’ente di riferimento.

In particolare, l’Inps dovrebbe erogare il nuovo contributo sociale agli stagionali, i lavoratori a tempo determinato e intermittenti non assunti al primo ottobre 2022 ma che, nel 2021 abbiano svolto prestazioni per almeno 50 giornate.

Partite IVA: Bonus 200 euro o 350 euro una tantum

Sentiero più accidentato per autonomi e Partite IVA, che ancora stanno aspettando il Bonus 200 euro della prima tranche di contributo sociale una tantum e che, considerata la platea ristretta ai redditi fino a 20mila euro, per questa seconda erogazione in molti restano fuori. Secondo le anticipazioni, il dl Aiuti-ter non prevede un secondo bonus da 150 euro ma aggiorna semplicemente gli importi del primo, separando la platea dei beneficiari. In particolare, si pensa di procedere all’erogazione di una singola indennità una tantum cumulativa dei due bonus, per gli aventi diritto:

    350 euro a chi ha avuto redditi fino a 20mila euro,

    200 euro a chi ha avuto redditi fino a 35mila euro.

In questo modo resterebbe valido il decreto attuativo ancora atteso in Gazzetta Ufficiale ma semplicemente si variano gli importi da erogare restando fermi gli altri requisiti e condizioni di accesso già stabiliti: partita IVA e attività avviata con iscrizione INPS o Cassa privata al 18 maggio 2022; alla stessa almeno un versamento totale o parziale relativo al 2020. Per avere certezze bisogna comunque attendere la pubblicazione del provvedimento.

 

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