Elezioni, De Lise (commercialisti): i prossimi parlamentari ascoltino le proposte dei professionisti
Webinar con i candidati Schifone (Fratelli d’Italia), Giacometto (Forza Italia), Marattin (Italia Viva/Azione), Martinciglio (Movimento 5 Stelle), Dreosto (Lega) e Ruocco (Impegno Civico)
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“Nuovo calendario fiscale, riduzione degli adempimenti inutili o ripetitivi, patto sociale a sostegno delle famiglie e delle imprese. L’Unione Giovani Dottori Commercialisti chiede alla politica un dialogo su proposte concrete per dare un futuro al Paese e alla professione. Negli ultimi mesi abbiamo provato a intavolare un confronto con gli esponenti delle istituzioni presentando proposte relative alla detassazione dei redditi under 30 e il patto fiscale, che abbiamo esposto lo scorso maggio e saremmo felici di riprendere nelle prossime settimane. Abbiamo sottolineato i problemi del Superbonus e denunciato le problematiche che rallentano la ripresa delle aziende. Per questo ai futuri parlamentari chiediamo ascolto, convinti come siamo che per le idee dei giovani passi la ripresa dell’Italia”. Lo ha detto Matteo De Lise, presidente dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, nel corso del webinar “Unione, obiettivo Politiche 2022: per esserne parte”, che ha visto i vertici dell’Unione a confronto con i candidati alle prossime elezioni.
Marta Schifone (Fratelli d’Italia) ha affermato: “Dignità e tutela dei professionisti sono sanciti dalla Costituzione, per questo crediamo che l’equo compenso sia la riforma ‘madre’, che intendiamo portare in Parlamento nei primi cento giorni di governo. Riteniamo inoltre che i professionisti debbano sedersi ai tavoli della governance, non potendo dimenticare che in tutte le missioni del Pnrr è richiesta la loro competenza”.
Carlo Giacometto (Forza Italia) ha evidenziato: “I problemi si ripropongono negli anni, il nostro Paese ha difficoltà a recuperare gettito e ridurre il peso del fisco. Sono d’accordo con la proposta del presidente De Lise di un patto sociale che possa mettere tutte le parti attorno a un tavolo, dalla politica all’Agenzia delle Entrate alle professioni”.
Luigi Marattin (Italia Viva/Azione) ha sottolineato: “Oggi è necessario portare risultati senza limitarsi alle promesse. Il Paese va cambiato con i fatti e non con gli slogan, tre quarti dei decreti attuativi di cui discutiamo in queste settimane in materia di fisco ed economia sarebbero stati approvati dal governo Draghi se una parte del Parlamento non avesse deciso diversamente. In questo modo ad essere penalizzati sono sempre i cittadini”.
Per Carla Ruocco (Impegno Civico), “il lavoro deve andare nella direzione dell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Crediamo sia una delle priorità per il sistema Paese che ha altre necessità come il sostegno alle imprese e un welfare aziendale migliore. E non dimentico la parità di genere, tema che oggi appare quasi in secondo piano ma che riteniamo centrale per il rilancio del Paese”.
Marco Dreosto (Lega) ha affermato: “La competitività è un problema grave per le imprese, c’à una concorrenza che definiamo sleale a causa della diversa tassazione degli altri Paesi. Le nostre proposte vanno dalla semplificazione del sistema fiscale alla formazione, che l’Italia ha bisogno di rivedere perché è estremamente carente. Per ridare competitività alle imprese occorre anche una maggiore qualità lavorativa”.
Secondo Vita Martinciglio (Movimento 5 Stelle), “la riduzione delle tasse e delle ore di lavoro, inseriti nel nostro programma, potrebbero permettere al sistema di ripartire. Sarebbe una sperimentazione, ma darebbe slancio a un sistema che oggi appare bloccato. Innalzare le condizioni dei lavoratori disagiati e ridurre i divari tra le diverse categorie di lavoratori è la priorità, e guardiamo anche al salario minimo e al contrasto al precariato”.
“Finalmente abbiamo avuto l’opportunità di far arrivare le nostre proposte in tema di economia e fisco ai candidati”, sintetizza Francesco Puccio, presidente Fondazione Centro Studi Ungdcec. “Il periodo per le imprese non è semplice, il debito verso gli istituti bancari è cresciuto secondo le nostre indagini del 40 per cento nel 2021. Soltanto in Lombardia, nel biennio 2019-2021 è addirittura raddoppiato”. L’evento è stato coordinato da Emanuele Serina, segretario Ungdcec; Francesco Savio e Leonardo Nesa, componenti Giunta Ungdcec.
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