Reddito di cittadinanza, come cambierà dopo il 25 settembre
Il tanto dibattuto tema del reddito di cittadinanza, con le elezioni del 25 settembre, andrà incontro con ogni probabilità ad una drastica modifica.
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Quello del reddito di cittadinanza è un tema ampiamente dibattuto in sede di campagna elettorale. Cosa potrebbe cambiare sul reddito di cittadinanza con le elezioni politiche del 25 settembre? Matteo Salvini e Giorgia Meloni sembrano essere sulla stesa lunghezza d’onda in merito al sussidio: necessario il “cambio di passo”.
Il governo di Giuseppe Conte, leader dei pentastellati, ha introdotto la misura nel 2019. Già dai primi instanti della sua promulgazione, il reddito di cittadinanza era al centro di numerose discussioni e critiche da parte di tutte le coalizioni del centrodestra.
Secondo la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, “Il reddito di cittadinanza va cancellato perché non ha funzionato, né sul lato del contrasto alla povertà né su quello delle politiche attive”. E continua: “Vogliamo mantenere e rafforzare le misure di sostegno per categorie fragili, mentre per le persone tra 18 e 60 anni abili al lavoro e senza minori a carico prevediamo di rafforzare i percorsi formativi finanziati dal fondo sociale europeo. Percorsi che, per particolari situazioni di indigenza possono prevedere un rimborso spese per il beneficiario”. E aggiunge: “Nessuno deve avere paura. La povertà non si abolisce per decreto”. Infine conclude: “Basta con fondi, bonus e reddito di cittadinanza per i giovani. Basta con questa visione paternalistica. Dobbiamo dare ai giovani una vita dignitosa, sono soggetti attivi che vanno coinvolti”.
Da parte sua, il segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ha asserito: “Correggere, modificare e potenziare dove necessario. Negli ultimi anni, il provvedimento ha evitato che circa un milione di cittadini scivolasse sotto la soglia della povertà assoluta e fornito sostegno a 76mila persone con disabilità che vivono da sole.” Secondo Letta, è importante rivedere alcuni aspetti del reddito.
Poi ha aggiunto: “Penso ad esempio alle distorsioni che penalizzano le famiglie più numerose. Ma penso anche al collegamento con il mercato del lavoro. Questo è un altro dei punti su cui emerge tutta la distanza tra le posizioni in campo in queste elezioni: per noi la povertà è un dramma e una sconfitta per la società a cui rimediare.”
Secondo la Lega, “il reddito di cittadinanza, con estrema sincerità, dico che ha fallito. Ha dato sicuramente un ristoro alle persone in stato di povertà ma va rivisto in linea con quelli che erano gli obiettivi e credo che questo si possa fare”. Lo ha dichiarato il deputato e responsabile del dipartimento lavoro della Lega, Claudio Durigon.
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