COMMERCIALISTI UNITI PER AFFRONTARE NUOVE SFIDE
Calì, presidente dell'Odc Roma: quello che parte da Roma è un richiamo all'unità dei dottori commercialisti.
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Unità per affrontare le prossime sfide che attendono la categoria, in un momento delicato per il Paese. Il tempo degli scontri è finito ed è iniziato quello dei confronti, del dialogo e della critica costruttiva, tenendo ben presente che le divisioni in passato non hanno portato a nulla, anzi hanno screditato i professionisti agli occhi dei cittadini. Ma un confronto serve anche verso l’esterno, nel rapporto con le istituzioni, sia a livello centrale che locale”. Lo ha affermato Giovanni Calì, presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma, nel corso del Convegno Nazionale 2022 dell’Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, che si è tenuto a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica.
“Pensiamo ai rapporti dei dottori commercialisti con l’Amministrazione finanziaria, che non funzionano come dovrebbero – evidenzia Calì -. La procedura Civis, ad esempio, non risolve ogni problema ma per migliorarla non serve urlare, bensì conoscere le reciproche esigenze. Occorre spiegare come i commercialisti possano essere utili all’Amministrazione finanziaria per filtrare i problemi dei contribuenti, risolvendone alcuni in autonomia e portandone altri all’attenzione della controparte”.
Il confronto sarà necessario anche sulle riforme più recenti, come quella del processo tributario, la cui durata, denuncia Calì, “è uno dei problemi principali della giustizia tributaria: in base agli ultimi
dati disponibili la durata media nazionale del giudizio tributario è di 650 giorni in primo grado e di 1080 giorni in secondo grado, dobbiamo chiederci se la riforma, peraltro lodevole per molti aspetti, sia realmente efficace per ridurre i tempi della giustizia tributaria”.
Al centro del Convegno dell’Unione Giovani Commercialisti, la riforma del nuovo Codice sulla crisi d’impresa, che “ha posto l’accento sull’esigenza di intervenire in tempo risanando le imprese prima che inizi la crisi. Diventa ancor più centrale il ruolo dei commercialisti, ideali per la gestione della crisi d’impresa con le loro competenze in materia di economia aziendale. Un ruolo che dobbiamo rivendicare con forza”.
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