Concerto con gli strumenti disegnati dal Pordenone
Evento irripetibile lunedì in Santa Maria di Campagna
Evento irripetibile, questa sera 10 ottobre, nella splendida cornice di Santa Maria di Campagna dove alle 21.15 – nell’ambito delle Celebrazioni per i 500 anni della Basilica, promosse dalla Comunità francescana e dalla Banca di Piacenza – i Solisti del “Micrologus” e l’Ensemble “Le rose e le viole” proporranno un concerto con gli strumenti disegnati dal Pordenone nella stessa chiesa tramelliana. Nel ‘400-‘500 conoscere gli strumenti musicali era particolarmente indispensabile per i pittori, che li inserivano nelle loro pitture. Come fece a Piacenza (e in parte anche a Cortemaggiore) l’artista friulano. In Santa Maria di Campagna troviamo flauti, liuti, corni, ribeche e altri strumenti, spesso sorrette da putti, nelle Cappelle della Natività e di Santa Caterina e nella Cupola maggiore.
Il programma del concerto presenta un’ampia panoramica del repertorio tardo rinascimentale con l’utilizzo di strumenti peculiari del periodo, tra cui la sordellina, il buttafuoco, la lira da braccio, la ribeca e il violino. Canzoni, danze e ricercari (una delle più antiche forme di musica strumentale) provengono – com’è naturale per l’epoca – sia dal genere colto che popolare: chansons francesi, villotte (forma polifonica a tre o quattro voci) italiane, balli nobili e danze più popolari, in cui gli strumenti ad arco si intrecciano con le voci e gli strumenti a fiato. Inoltre, affidandosi all’arte della variazione e improvvisazione, si evidenzieranno i forti influssi, diretti o indiretti, della cultura spagnola, di cui uno dei principali esponenti in Italia è stato Diego Ortiz.
Nel programma dedicato al pittore Giovanni Antonio de’ Sacchis non potevano mancare alcuni brani di Giorgio Mainerio, nato in Emilia ma attivo in Friuli durante il ‘500 e tra i musicisti più amati del tempo. Alcune musiche provengono da un manoscritto di Giovanni Lorenzo Baldano: scritte per buttafuoco (un particolare salterio a percussione) e per sordellina (una zampogna di corte dal suono delicato). Sono questi due strumenti dai nomi eccentrici, recentemente ricostruiti in base ai disegni, alle pitture e alle cronache dell’epoca. Nel concerto sarà utilizzata anche la lira da braccio, strumento musicale ben conosciuto e utilizzato nel Rinascimento. La lira da braccio deriva dalle viella medievale e scompare dopo il Cinquecento. Fu molto amata nelle corti italiane, perché strettamente collegata ai miti di Apollo e di Orfeo.
I protagonisti del concerto saranno Goffredo Degli Esposti (flauto dritto, traversa, flauto & tamburo, buttafuoco col flauto, sordellina), Gabriele Russo (lira da braccio, ribeca, viola da braccio), Maddalena con i Solisti Scagnelli (voce, viella e violino), Anna Perotti, Gianluca Cavagna, Maria Dal Corso, Lucia Dal Corso.
La partecipazione è libera con prenotazione (relaz.esterne@bancadipiacenza.it – tf 0523 542357).
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