Il Fascicolo sanitario elettronico al via in tutte le Regioni, da Pnrr risorse per gli operatori sanitari.
Entra nel vivo, con l‘estensione a tutto il territorio delle sperimentazioni relative ad alimentazione dei fascicoli e portabilità, la seconda fase del Progetto finanziato dal Pnrr, dedicato al Fascicolo Sanitario Elettronico
Entra nel vivo, con l’estensione a tutto il territorio delle sperimentazioni relative ad alimentazione dei fascicoli e portabilità, la seconda fase del Progetto, finanziato dal Pnrr, dedicato al Fascicolo Sanitario Elettronico, che ha visto uno stanziamento di 610 milioni di euro – di cui 311 milioni destinati al rafforzamento delle competenze digitali degli operatori sanitari e quasi 300 milioni al potenziamento tecnologico dell’infrastruttura digitale. Ora il Fascicolo sanitario elettronico, perciò, può essere implementato in tutte le Regioni. Il ministro uscente per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale, Vittorio Colao, ha presentato alla Conferenza Stato-Regioni Unificata i risultati ottenuti nella prima fase, che ha visto coinvolte sei Regioni pilota per incrementare l’alimentazione dei fascicoli e la portabilità tra Regioni per i cittadini che si trasferiscono. A questa fase hanno partecipato le Regioni Basilicata, Campania e Piemonte (incremento alimentazione) e le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Puglia (trasferibilità automatica). In appena sette mesi, la Regione Basilicata è passata dal 27% dei documenti disponibili sull’FSE al 95%; la Regione Campania dal 1,5% al 53%; e la Regione Piemonte dal 50% al 80%. Sulla portabilità interregionale, la percentuale di successo nella migrazione dei documenti tra le Regioni pilota è passata dal 14% al 93% nel periodo ottobre 2021-giugno 2022; allo stesso tempo è stata riscontrata la riduzione degli errori rispetto alla migrazione, passati dal 5% al 0,60% dei documenti interessati nello stesso periodo di riferimento. Il Governo, ricorda una nota, ha già stanziato 610 milioni di euro per il potenziamento dell’infrastruttura digitale dei sistemi e all’incremento delle competenze dei professionisti del sistema sanitario, destinati da un lato al potenziamento tecnologico dell’infrastruttura digitale dei sistemi (circa 300 milioni) e dall’altro all’incremento delle competenze digitali dei professionisti del sistema sanitario (311 milioni). Le risorse saranno impiegate nelle attività definite nei piani operativi che saranno predisposti dalle Regioni e dalle Province Autonome e che dovranno essere approvati dal Ministero della Salute e dal Dipartimento per la trasformazione digitale. Questo step di finanziamento rappresenta un tassello per attuare gli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) che al Fascicolo Sanitario Elettronico dedicano 1,38 miliardi di euro. In generale, l’erogazione dei fondi, subordinata al raggiungimento di obiettivi specifici di alimentazione del Fascicolo e formato dei documenti, avverrà su base annuale, fatta salva l’erogazione dell’anticipo previsto per l’anno 2022». Come si ricorderà, gli obiettivi indicati dal PNRR prevedono che l’85% dei medici di base alimentino il Fascicolo entro la fine del 2025; e che tutte le Regioni e Province Autonome adottino e utilizzino il Fascicolo entro metà 2026. Il ministro ha inoltre annunciato che, per quanto riguarda la piattaforma nazionale di telemedicina, l’agenzia Agenas ha dichiarato economicamente conveniente e di pubblica utilità la proposta di Partenariato pubblico privato ricevuta da Poste Italiane, Dedalus, Engineering, Althea e Almaviva, che sarà ora messa a gara. Entro l’autunno saranno inoltre avviate le procedure per le gare che metteranno a disposizione di tutte le Regioni i servizi di telemedicina, in particolare per le visite, l’assistenza, il consulto e il monitoraggio da remoto.
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