Carlo Mistraletti, una fotografia per tutti
Presentato dalla Banca di Piacenza l’archivio con oltre seicentomila immagini analogiche e digitali
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Più di 500mila scatti digitali e 100mila immagini analogiche: questi i numeri ragguardevoli dell’archivio fotografico di Carlo Mistraletti, acquisito dalla Banca di Piacenza e presentato questa sera in una gremita Biblioteca del Convento durante il consueto appuntamento con i “Giovedì della Basilica”, nell’ambito delle Celebrazioni per i 500 anni dalla posa della prima pietra di Santa Maria di Campagna, promosse dalla Comunità francescana e dal popolare Istituto di credito.
Pietro Coppelli, presidente del Comitato organizzatore dei 500 anni, ha spiegato i motivi dell’iniziativa: «Abbiamo inteso valorizzare l’incredibile lavoro fatto negli anni dal dott. Mistraletti, un’opera che la comunità piacentina conosce poco e che merita invece di essere studiata e svelata al pubblico».
Per raggiungere l’obiettivo la Banca si è rivolta all’esperto di arte fotografica Patrizio Maiavacca (ex funzionario dell’Istituto di via Mazzini), che in dialogo con il dott. Coppelli ha illustrato le caratteristiche di questo grande tesoro d’immagini (dallo stesso analizzate e divise per argomenti) mostrando al pubblico un piccolo campione di fotografie esemplificative dello stile di Mistraletti, presente in sala con la moglie e il fratello Mario.
Si è partiti dalla spiegazione del titolo dato all’incontro: perché fotografo democratico, una fotografia per tutti? «Perché Carlo – ha argomentato Maiavacca – girando per la città ha fotografato tantissima gente, magari non famosa, ma comunque conosciuta. Ricorrenti alcuni soggetti, come le persone a spasso con i loro cani. L’archivio è poi ricco di tantissimi gruppi, immortalati nelle più svariate occasioni, spesso al termine di conferenze e convegni svoltesi all’ex Palazzo Galli». L’esperto di arte fotografica ha anche sottolineato la capacità di Mistraletti – non di tutti – di cogliere alcuni particolari dell’inquadratura. Patrizio Maiavacca ha quindi mostrato scorci di Piacenza “fermati” dall’obiettivo del medico-reporter, che dimostrano il suo amore per Piacenza. Da ultimo, sono stati proiettati alcuni autoritratti di Carlo Mistraletti, che ben esemplificano la sua capacità autoironica.
Prossimi passaggi annunciati dalla Banca di Piacenza per valorizzare questo patrimonio d’immagini, una mostra e un catalogo dedicato.
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