Molestie telefoniche. L’inutilità dei nuovi servizi.
Occorre invertire il metodo di prevenzione

Da luglio è attivo anche per i cellulari il “registro delle opposizioni” (1). Registrazione semplice e si dovrebbe essere inseriti nell’elenco di chi non gradisce le offerte commerciali.
Tutto risolto? In teoria, ché la pratica è diversa.
Tecniche del disturbatore: “buongiorno, sono il gestore ‘pinco pallo’”, ma quasi sempre sono venditori terzi, con numero (quando si riesce ad individuarlo) che non corrisponde a “pinco pallo”, ma aziende o singoli che vendono quel servizio… la responsabilità quindi non è necessariamente del gestore.
Disturbati, occorre individuare il disturbatore e denunciarlo all’Autorità… un calvario all’interno dello specifico web dell’Autorità, che non è quello del “registro”. Per la denuncia, per esempio, il metodo Usa è immediato, semplice senza dover “saltellare” da un sito web ad una altro (2). Farne tesoro?
Comunque – metodo vecchio o metodo nuovo – da quando il nuovo “registro” è in vigore, le segnalazioni di disturbi per telefoni fissi e cellulari continuano al ritmo precedente.
Vuol dire che è proprio il metodo che non funziona. Oltre ad auspicare che le ammende per i trasgressori siano più salate possibili, occorre cambiare questo metodo.
L’utente non dovrebbe iscriversi al ”registro” per non essere disturbato, ma viceversa: l’utente dovrebbe registrarsi quando vuole ricevere le promozioni.
Ci rendiamo conto che questo comporterebbe uno “sfacelo lavorativo” nel settore. Ma la legge deve servire agli utenti o ad aziende e lavoratori che campano sulle molestie a terzi?
1 – https://registrodelleopposizioni.it/cittadino/
2 – https://www.donotcall.gov/report.html#step1
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