Carlotta e la laurea-record, polemiche e scontro social
Lucarelli-Burioni Scontro tra la giornalista Selvaggia Lucarelli e il virologo e docente universitario Roberto Burioni sul caso di Carlotta Rossignoli, la studentessa 'da record', modella e influencer, che si è laureata in Medicina a soli 23 anni all'Università San Raffaele di Milano con un anno d'anticipo
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Cosa che ha fatto storcere il naso alla giornalista che ha chiesto conto di un iter universitario così rapido. A innescare la polemica è stato un editoriale, firmato di qualche giorno fa dalla Lucarelli su ‘Domani’, in cui ha sollevato numerose perplessità sulla formazione della ragazza. Perplessità raccolte da alcuni studenti che hanno inviato una richiesta di spiegazioni all’Ateneo milanese che ha risposto con una nota che, però, non ha placato gli animi.
Tanto che la questione si è trasformata poi in un vero e proprio botta e risposta social tra la Lucarelli e Burioni che ha difeso l’Università nella quale insegna. “Carlotta Rossignoli – ha scritto, infatti, sui social Burioni – una ragazza veronese, si è laureata in Medicina nella mia Università a 23 anni, pieni voti e lode. In qualunque nazione del mondo questa sarebbe stata una bella notizia che avrebbe portato applausi alla studentessa e al suo Ateneo, e che invece in questo nostro povero Paese genera una tormenta di polemiche. Il motivo delle polemiche non si capisce, perché Carlotta (che io non conosco, non insegno nel suo Corso di Laurea) non è una somara diventata di colpo brava al San Raffaele grazie a qualche raccomandazione: ha concluso il Liceo Classico in soli 4 anni, con la media del 10. Proprio per questo il Presidente Mattarella l’ha premiata nel 2017 nominandola Alfiere del Lavoro”.
Non si è fatta attendere la replica della giornalista che, rivolgendosi a Burioni, ha scritto: “Anziché fare questo endorsement imbarazzante spieghi come si possano frequentare le lezioni di 5 e 6 anno insieme, richiedere la tesi in quarto, aver fatto il primo mese di tirocinio abilitante nel primo semestre del quinto e gli altri due nel secondo semestre. E ovviamente il tirocinio curricolare del quinto e sesto anno. Ah, ho chiesto il libretto dei tirocini della ragazza ma ovviamente l’università risponde che può fornirlo solo lei. Attendiamo trepidanti”.
Burioni, a questo punto, ha ripreso in mano ‘carta e penna’ e ha tuonato: “I processi li fanno i tribunali. Se qualcuno ha contezza di irregolarità le denunci, cosa che non è mai successo durante questi anni. Per il resto non abbiamo al San Raffaele l’abitudine di fare valutare tesi e tirocini ai giornalisti. Va bene con la democrazia ma non esageriamo”. Parole alle quali seguono quelle della giornalista: “Se vogliamo discutere i punti sono altri: uno è che per fare il medico ci vuole maturità e per acquisirla ci vuole vita vissuta e non esistono scorciatoie”.
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