Data analyst: chi è e di cosa si occupa un esperto di Big Data?
Tra le più importanti figure professionali del settore digital marketing si inserisce il data analyst, esperto di small e big data.
Il Data Analyst è una di quelle figure professionali ormai ritenute indispensabili per un’azienda. Il suo compito, infatti, è di utilizzare i dati raccolti (in particolare i big Data) per risolvere problemi e creare una molteplicità di opportunità per l’intera impresa e il suo business. Non esistono settori specifici per la sua assunzione dato che ogni impresa può potenzialmente averne bisogno, che essa riguardi campi legati a sviluppo e tecnologia o banche o ancora media e comunicazioni, passando per i trasporti e la Pubblica Amministrazione.
I dati raccolti vengono poi organizzati e infine strutturati. Questa suddivisione così precisa permette successivamente al Data Analyst di poter prendere queste informazioni, analizzarle e trasformarle in qualcosa di estremamente utile (se non a volte fondamentale) per l’azienda. Finisce così per avanzare ipotesi e generare teorie che per lo più permettono di porsi in una posizione estremamente vantaggiosa rispetto ai propri competitor. Per poter raggiungere questo obiettivo dovrà compiere delle scelte che, in gergo tecnico, vengono definite “decisioni data-driven”.
Il suo compito, in un certo qual modo, è quello di porsi al centro di un sistema molto complesso e comunicare con i diversi reparti aziendali, che sia Marketing o Risorse Umane, che sia Ricerca e sviluppo o Logistica. Così gli diventa più semplice identificare i problemi che rallentano lo sviluppo e la crescita di un’azienda e può trovare ad essi una soluzione.
Data Analyst: sorgenti e fonti di dati da cui attingere
Ma come si ricavano i dati da dover elaborare? Le sorgenti possono essere molteplici e non sempre predefinite. Sicuramente tra quelle più comuni esistono i software gestionali o i database, i social media e i web analytics o ancora le transazioni finanziarie. Queste fonti possono essere sia interne che esterne: interne se gestite direttamente dai dipendenti dell’azienda stessa, esterne se acquistati da fonti terze.
Data quindi la molteplice provenienza anche la loro natura non è standardizzata: possono avere valore alfanumerico (come età, codici fiscali, numeri di telefono, mail e tanto altro ancora) o possono essere documenti, foto, video o audio. Indipendentemente dalle loro caratteristiche avranno sempre bisogno poi di essere processati e organizzati in un formato tale da permetterne l’analisi e il confronto. Processarli significa passarli al vaglio e controllarne la qualità, l’unicità (vanno sicuramente eliminati i duplicati) e l’esattezza.
Quando l’azienda è piccola o comunque ve ne è la possibilità è lo stesso Data Analyst che crea e/o gestisce il database aziendale.
Raccolta e analisi dei Big data
Nonostante la materia principale del suo lavoro siano i dati in maniera generica occorre fare una distinzione tra Small e Big data: se i dati sono raccolti da una varietà di fonti, in volumi e ad una velocità molto elevati si tratta indiscutibilmente di Big Data. E in questa circostanza il Data Analyst può specializzarsi e diventare Big Data Analyst.
Una volta ottenuti i dati e analizzati compie un lavoro di semplificazione, per poter presentare i risultati ai relativi responsabili. Lo fa attraverso report, documenti, tabelle, schemi e anche grafici che rendano semplici la loro comprensione e mettano in risalto i punti da dover evidenziare o di cui dover discutere. Questo processo è chiamato “data visualization” ed è fondamentale per comunicare con i “non addetti”.